LEINI - «Amministrare un Comune vuol anche dire fare delle scelte. Vuol dire impiegare tempo ed energie per trovare delle soluzioni che vadano incontro ai cittadini. È quello che abbiamo sempre fatto in questi primi mesi di Amministrazione, è quello che abbiamo fatto anche in questa occasione». Così il sindaco Luca Torella sui rincari che hanno interessato il servizio della mensa scolastica. In fase di rinnovo dell’appalto per il servizio di refezione scolastica, è stato, infatti, necessario ritoccare le tariffe verso l’alto.
Rincari dovuti da un lato all’adeguamento Istat, dall’altro all’aumento del contratto nazionale delle Cooperative, per un incremento complessivo di circa il 4,4 per cento in più rispetto al passato. Dal gennaio 2025, il prezzo unitario per i pasti sarà di 5,20 euro per la scuola dell'infanzia, 5,78 euro per primarie e secondarie, mentre la merenda per l'infanzia costerà 0,44 euro (prezzi IVA esclusa). Ma saranno rincari che non graveranno sulle famiglie che utilizzano la mensa per i propri figli dal momento che la decisione dell’amministrazione è stata quella di farsi carico dell’aumento, mantenendo i costi sugli stessi importi già consolidati.
«Una decisione che abbiamo assunto per non gravare troppo sulle famiglie – aggiunge l’assessore all’Istruzione, Andrea Gilestro – Sappiamo che per alcuni nuclei sostenere anche questo costo non è un’impresa facilissima, per cui abbiamo preferito accollarci questi rincari piuttosto e creare ulteriori difficoltà alle famiglie».