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CANAVESE - Mentre i canavesani e piemontesi tornano dalle ferie, fa discutere le decisione della Regione Piemonte che dal prossimo 15 settembre 2023 vieterà la circolazione dei diesel Euro 5 a Torino e in 76 Comuni del territorio provinciale. Lo stop, arriva con due anni di anticipo rispetto al 2025 anno in cui era prevista l'entrata in vigore delle nuove limitazioni, e riguarda anche diverse realtà canavesane come, tra le altre, Borgaro, Caselle, Leinì, Mappano, Volpiano. 

Le limitazioni avranno validità dal 15 settembre al 15 aprile e bloccano i mezzi Euro 5 a prescindere dal colore del semaforo antismog dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19. Sono coinvolti anche i mezzi per il trasporto merci. Non inoltre potranno circolare invece per tutta la settimana i diesel e benzina fino a Euro 2 incluso e i Gpl e metano fino a Euro 1 incluso. I veicoli Euro 5 coinvolti dal blocco dovrebbero essere 140mila, mentre gli Euro 4 coinvolti sono 138.000. 

Sulla vicenda è intervenuto duramente anche il Codacons che ha parlato di «lockdown ambientale iniquo». «Come per la stangata su biglietti dei mezzi pubblici e dei parcheggi deliberata nelle scorse settimane dalla Giunta Comunale, anche la nuova misura della Regione Piemonte - anticipata di due anni rispetto al previsto – non tiene assolutamente conto del notevole pregiudizio che si produce a danno dei cittadini – commentano dal Codacons - È evidente, infatti, che non si possa obbligare – in tempistiche assolutamente inadeguate e prendendo di sorpresa i cittadini – un gran numero di lavoratori e di famiglie a sostituire i propri mezzi di trasporto privato in nome della transizione ecologica, in un momento in cui le difficoltà economiche già gravano pesantemente su di essi e sulle imprese, senza adeguati incentivi (che, per ora, sono solo annunciati)».

L’Associazione chiede di adottare ogni provvedimento idoneo a garantire ai proprietari di autovetture Diesel Euro 5 pregiudicati la liquidazione di un equo indennizzo, proporzionato al valore del danno subito a causa della privazione del godimento del bene (l’automobile). «L’idea di contrastare lo smog è sacrosanta, ma farlo senza incentivi massicci e mentre rincarano i mezzi pubblici è profondamente sbagliato - dichiara il presidente Carlo Rienzi - Non possono essere i cittadini a pagare il conto della transizione ecologica: aziende di automobili e istituzioni devono dare il loro contributo. Mai come stavolta è necessario garantire un indennizzo ai cittadini».