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OZEGNA - Nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco, Sergio Bartoli, ha conferito oggi, venerdì 2 febbraio 2024, la cittadinanza benemerita a Lidia Maksymowicz, attivista e scrittrice polacca, superstite dell'Olocausto, e quella onoraria agli attori Margherita Fumero e Enrico Beruschi.

La cerimonia di conferimento dell’importante onorificenza si è svolta al palazzetto dello sport Natalina Marena alla presenza dei consiglieri comunali, della console generale della Repubblica di Polonia a Milano, Anna Golec-Mastroianni, del capitano, Manuel Grasso, comandante della compagnia carabinieri di Ivrea, del presidente della Società agricola operaia di mutuo soccorso Enzo Francone, del maestro Enzo Morozzo, di tantissimi sindaci e amministratori del territorio e del consigliere regionale, Andrea Cane.

La giornata si è aperta con la proiezione del docufilm 70072: la bambina che non sapeva odiare, seguita dalla conferenza «Cosa è stato l'Olocausto e come si è giunti ad esso - La memoria dei bambini nell'Olocausto». All’iniziativa hanno partecipato gli insegnanti e gli alunni delle classi quarta e quinta della locale scuola primaria Mattè Trucco. Prima della consegna delle cittadinanze onorarie e benemerita sono stati premiati per l’impegno profuso, come testimoni della memoria, il giornalista Elso Merlo, la piccola Evelyn Cretier, Linuccia Amore, comandante della polizia municipale di Cuorgnè, i Santi Francesi (con l’attestato ritirato dalla sindaca di Cintano Daniela Contini, e Nella Falletti del FAI di Ivrea e Canavese.

«E’ un grande onore essere qui per poi portare questo importante riconoscimento alla signora Lidia Maksymowicz – ha commentato Anna Golec-Mastroianni – Oggi si respira un bel senso di unità. Complimenti alle maestre e agli studenti per l’attenta partecipazione. Lidia è una persona straordinaria. A tre anni di vita ha varcato la porta dell’inferno, catturata con la mamma e la famiglia e portata nei campi di concentramento. Questa storia riscoperta grazie all’eccellente lavoro del giornalista italiano Rodari è incredibile e merita di essere raccontata soprattutto ai giovani per non dimenticare. Parole ripetute spesso dalla senatrice Liliana Segre e confermate dal gesto del Santo Padre, che in udienza ha baciato il numero tatuato sul braccio di Lidia. Grazie a Maksymowicz per la sua testimonianza priva di odio nei confronti dei suoi persecutori e per il suo amore per la vita. Vorrei infine sottolineare il suo legame con la sua seconda patria, la Polonia, e i valori e il patriottismo che la sua famiglia adottiva le ha trasmesso amandola incondizionatamente. E’ una dei tanti esempi di gesti eroici compiuti dai polacchi durante la Seconda Guerra Mondiale. La testimonianza di Lidia conferma che con le guerre sono i bambini a soffrire di più. Quindi, ancora una volta, grazie a tutte le persone che hanno contribuito all'evento odierno, a cominciare dall'associazione La Memoria Viva. Grazie a tutti voi per la missione "per non dimenticare"»