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PAVONE CANAVESE - Un'iniziativa solidale e un aiuto concreto per i bambini di uno dei paesi più poveri del mondo. A seguito del bando della Regione Piemonte per il sostegno dell’Africa sub-sahariana dell’anno 2022, il Comune di Pavone Canavese, in collaborazione con l’associazione Seniores International Experts Volunteers e la Ong Re.Te., e il Comune di Boukombè con l’Ong Musco (Muwinnimu-Solidaritè et Cooperation) hanno presentato il progetto «Una scuola contro l'abbandono dei minori per la comunità e il territorio» ., che è stato poi realizzato, nei tempi previsti, a settembre 2024.  

Hanno preso parte come partners l’Anci Piemonte, il comune di Caluso, l'Istituto scolastico Ubertini di Caluso. «L'obiettivo è creare una scuola contro l’abbandono dei minori - spiegano dal comune di Pavone - Il Benin è uno dei paesi più poveri dell’Africa sub sahariana, in cui assume carattere di particolare  drammaticità la situazione dell’infanzia. Circa mezzo milione di bambini ha abbandonato gli studi e lavora a tempo pieno. Spesso figli e figlie di contadini analfabeti e poveri, in ambito rurale, non frequentano la scuola e lavorano nei campi o 
pascolano il bestiame.Nell'ambito domestico sono impegnati a custodire i fratellini più piccoli. Il precoce coinvolgimento nei 
lavori pesanti non offre loro la possibilità di frequentare una scuola. Molti sono vittime del traffico di bambini (maschi e femmine) in direzione di grandi città. Tradizionalmente i bambini delle famiglie più povere e dei villaggi di campagna venivano affidati a famiglie più agiate delle città per la loro formazione, in cambio di piccole prestazioni familiari. Questa tradizione si è trasformata oggi in una pratica di crudo sfruttamento. Tante famiglie dei villaggi rurali, a causa dell’estrema povertà, sono costrette a lasciare i loro bambini a “falsi tutori”, che impiegano i ragazzi come forza lavoro e le ragazze nell’assolvimento  delle faccende domestiche o, peggio, inducendole alla prostituzione. Infatti in molti casi vengono  affidati a piccoli imprenditori senza scrupoli che li fanno lavorare in situazioni di schiavitù, negando loro  la possibilità di andare a scuola. La prospettiva di emarginazione e sfruttamento che questi giovani  hanno davanti a sé è disumana e degradante».

A partire da questa realtà drammatica, è emersa la necessità di sviluppare azioni efficaci di contrasto a  tale fenomeno, agendo in modo coordinato e integrato con tutte le tipologie di beneficiari del progetto  (bambini, giovani, famiglie). Per contrastare questo fenomeno di abbandono da parte delle famiglie e di allontanamento dei giovani dal villaggio, la popolazione del luogo ha realizzato la struttura portante di un capannone, da adibire ad attività scolastiche e ad iniziative comunitarie, che ha chiamato «capannone della speranza»_ «La struttura, se riorganizzata in modo polifunzionale, potrà accogliere le diverse tipologie di beneficiari del progetto e consentirà ai bambini del primo ciclo scolastico di non dover affrontare lunghe distanze per raggiungere la scuola del capoluogo, contenendo il tasso di abbandono scolastico, ai giovani e alle giovani del secondo ciclo scolastico, di completare la propria formazione riducendo il rischio di allontanamento dal villaggio e alle famiglie di potersi dedicare alle attività lavorative e generatrici di reddito, riducendo il tasso di abbandono o allontanamento dei figli». I risultati di questo progetto solidale sonoi stati presentati alla comunità di Pavone venerdì 27 settembre 2024.