QUASSOLO-TAVAGNASCO - Ha fatto molto discutere la decisione dei Comuni di Quassolo e Tavagnasco di concedere il loro patrocinio all'evento «The lord of war – Sniper edition» organizzato questo week-end nei due comuni da Csain Piemonte e dall’associazione sportiva Campo Luini insieme al sodalizio soft air Lupi del Moncenisio.
Dopo le critiche di «Potere al popolo Canavese» registriamo la replica e le precisazioni di Daniele Fazzari, appassionato ed ex presidente di un’associazione di softair: «Si tratta di una attività sportiva regolarmente riconosciuta dal Coni a livello nazionale. La stragrande maggioranza di queste realtà sono proprio le prime a ripudiare la guerra: noi facciamo finta e alla fine di questi eventi ci si trova sempre davanti ad un tavolo a pranzo in amicizia. Dubito che si possa dire lo stesso di altri contesti sportivi (perché ripeto: è un’attività sportiva, non un organizzazione paramilitare). Invito dunque tutto il movimento pacifista a informarsi decisamente meglio (e magari anche confrontarsi con realtà come la nostra) su questo mondo prima di emettere giudizi senza senso e senza fondamento».
«La guerra non può mai essere un gioco» aveva, invece, commentato il Presidio per la Pace di Ivrea: «Come cittadini e come associazioni che manifestano a Ivrea da più di due anni ogni sabato per la pace, contro ogni guerra, contro la rincorsa agli armamenti, le armi nucleari, esprimiamo il nostro sdegno per l’evento pubblicizzato per sabato 13 e domenica 14 luglio col titolo “The lord of war”. In particolare critichiamo il patrocinio concesso dai comuni di Quassolo e Tavagnasco, per questo evento che pur in forma di “gioco sportivo” simula atti di guerra. Le guerre non possono mai essere oggetto di gioco, è un ossimoro. Le organizzazioni sportive si dedichino piuttosto a trasmettere ai ragazzi il vero senso dello sport, il sentimento di collaborazione, la sfida nel rispetto dell’avversario, la mediazione nei conflitti. In questo periodo storico con la guerra di nuovo in Europa, i paesi europei che pure hanno conosciuto le atrocità di due guerre mondiali e che dovrebbero dire “mai più”, sono invece coinvolti pienamente nei conflitti con l’invio di armi nei teatri di guerra. E l’Italia è in prima linea in questo fronte bellico, nonostante i nostri padri e madri costituenti ci abbiano voluti proteggere da nuove guerre con quello splendido articolo 11 della Costituzione che ci dice che l’Italia “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Le due associazioni sportive organizzatrici non devono organizzare per i giovani dei giochi di guerra, perché le guerre sono contrarie ai principi dello sport e più che mai lontane dal gioco. Ripensino queste associazioni a questo tipo di eventi, facciano pubblica affermazione di rinuncia per “inopportunità” in questo triste e drammatico momento per l’umanità. Ne gioverebbero tutti, dalle associazioni ai giovani, alla comunità tutta. E dopo queste riflessioni auspichiamo anche che le due amministrazioni comunali di Quassolo e Tavagnasco ripensino al loro patrocinio, da spendere sicuramente meglio in iniziative per lo sviluppo della cultura di Pace, nel rispetto di tutte le sensibilità e nella cura della natura che è uno dei grandi patrimoni del nostro territorio».