Galleria fotografica

RIVAROLO CANAVESE - In attesa di avviare un tavolo di concertazione tra le parti, il ricorso al Tar contro il Piano di Protezione Civile varato dal Comune di Rivarolo Canavese va avanti. Lo ha presentato il consorzio irriguo «Ovest Torrente Orco», pronto a chiedere a Palazzo Lomellini un risarcimento di 500 mila euro. Già a febbraio 2022 il consorzio, tramite una comunicazione del presidente Onorino Nardino Freddi (ex sindaco di Oglianico) aveva respinto la richiesta di partecipazione al tavolo tecnico per la «gestione delle piene della rete idrografica secondaria del territorio di Rivarolo in situazioni di allerta meteo», convocato dall'allora sindaco Alberto Rostagno, sottolineando la propria estraneità alla partecipazione a tale tavolo, in quanto «il Consorzio Ovest Torrente Orco non è struttura afferente all'amministrazione di competenza».

Il Consiglio comunale, lo scorso 19 aprile 2024, con l'amministrazione uscente, ha comunque approvato ed adottato il Piano Comunale di Protezione Civile. Da qui il ricorso del consorzio. Inizialmente sembrava chiara l'intenzione della nuova amministrazione comunale di annullare la delibera in autotutela. Invece, nella giunta dello scorso 19 agosto (assenti gli assessori Marina Vittone e Roberto Gallo Pecca), è arrivato il via libera a resistere in giudizio con affidamento dell'incarico legale all’avvocato Serena Dentico che tutelerà la posizione del Comune davanti al Tar Piemonte. Nel frattempo non è detto che l'amministrazione non riesca a trovare una quadra con il Consorzio (formato principalmente dagli agricoltori rivarolesi) per evitare di dover discutere la bontà dell'operato della precedente amministrazione davanti ai giudici del Tar.