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RIVAROLO CANAVESE - Il centrodestra si compatta, sull’onda lunga di quanto avviene a livello nazionale, unisce le forze in vista delle elezioni amministrative di Rivarolo Canavese e sceglie come suo «naturale» candidato a sindaco (di nuovo) Fabrizio Bertot, che accetta «con riserva». Una riserva da sciogliere, ha spiegato l’attuale consigliere comunale (nel video l'intervento completo), solo dopo essersi confrontato con la società civile attraverso il laboratorio «Officina Rivarolo»: nuovo spazio di lavoro aperto a idee, proposte e competenze in arrivo dalla cittadinanza. Un nuovo ritorno per Bertot dopo il commissariamento per presunta infiltrazione mafiosa e la sconfitta elettorale contro Rostagno della scorsa tornata elettorale.

E’ quanto emerso dalla conferenza stampa che si è tenuta oggi, lunedì 13 marzo 2023, nella sede della Lega di corso Torino alla presenza di Claudio Leone, consigliere regionale della Lega, Paolo Frija, segretario cittadino del Carroccio, Aldo Raimondo, segretario rivarolese di Forza Italia e Fabrizio Bertot, segretario provinciale di Fratelli d’Italia. «Lavorando insieme abbiamo ottenuto, a livello nazionale e regionale, importanti risultati. La stessa cosa vogliamo fare a Rivarolo Canavese – ha detto Paolo Frija – correremo insieme alle amministrative del 2024 con una lista probabilmente di stampo civico. Metteremo in campo tutte le nostre competenze. Fabrizio è il nostro candidato ideale».

«Vedo una squadra forte – ha aggiunto Aldo Raimondo – soprattutto per quello che rappresentiamo noi quattro: un elettorato di centro-destra moderato, liberale e finalmente unito. Rivarolo ha bisogno di un cambio di rotta. Ce lo chiedono i cittadini. Fabrizio Bertot, per la sua esperienza e competenza, è il nostro cavallo vincente in questa corsa alla rinascita della città». «Chiediamo a Bertot di guidare questa compagine di centro-destra - ha aggiunto Leone - lo dico con un po’ di presunzione, uniti possiamo perdere solo noi le prossime amministrative». 

«Non è uno scherzo, qui parliamo di Rivarolo – ha esordito Fabrizio Bertot – è la città dove stanno crescendo i nostri figli. Parliamo di una città che in questi anni ha fatto degli enormi passi indietro sul piano della cultura, delle attività commerciali, della sicurezza, delle politiche sociali, della vivibilità, dell’ambiente. Siamo una città che è a traino dei Comuni limitrofi, invece di esserne la guida. Rivarolo deve ritagliarsi, al contrario, un ruolo di centro di aggregazione. Non significa essere quella che comanda, ma quella che si mette in gioco e a disposizione di un territorio che per ovvie ragioni, anche strutturali e di numero di abitanti, vede Rivarolo capofila. Eravamo la capitale del Canavese. E’ bastata l’amministrazione Rostagno perché Rivarolo non sia più capitale di niente».

«Accetto con riserva la candidatura a sindaco - ha continuato - devo necessariamente confrontarmi con la società civile, attraverso il laboratorio “Officina Rivarolo” che sarà il grande tavolo attorno al quale ci siederemo sicuramente noi 4, come rappresentanti dei partiti di centro-destra, ma anche e soprattutto come cittadini che crescono qui la loro famiglia. Vogliamo essere gli interlocutori di quei rivarolesi che in questi mesi ci hanno avvicinato, che vogliono occuparsi di amministrazione, che hanno delle idee da proporci e che necessariamente devono essere ascoltati. Purtroppo, l'ultimo decennio di “commissariamento Rostagno” è stato solo una gestione della città, che invece aveva bisogno di essere governata. Sarei onorato di mettere la mia esperienza a disposizione della città. Quest'ultima ha bisogno di tornare a essere la Rivarolo che, forse, non avevamo ancora finito di realizzare ma che sicuramente batte forte nel cuore di ciascuno di noi».