RIVAROLO CANAVESE - L’ex sindaco Fabrizio Bertot non ha causato alcun danno erariale al Comune di Rivarolo per la vicenda Locat-Unicredit. Lo ha ribadito con sentenza, arrivata in questi giorni, la sezione terza giurisdizionale centrale d’appello della Corte dei conti. Si tratta di un successo su tutta la linea per l’attuale consigliere di minoranza, che era già stato assolto in primo grado. Non solo l’esponente di Fratelli d’Italia non dovrà sborsare un euro, ma sarà il Comune a dovergli riconoscere, per gli oneri di difesa, 1600 euro.
I giudici hanno, quindi, confermato il pronunciamento del luglio 2021. La Procura Regionale aveva inizialmente chiesto di condannare Bertot, sindaco di Rivarolo Canavese dal 2003 al 2012, al pagamento di 225mila euro in favore del medesimo Comune, imputandogli di aver sottoscritto, in data 28 luglio 2006, una garanzia atipica nella forma della lettera di «patronage forte», in relazione al contratto di leasing immobiliare stipulato tra la società Rivarolo Futura S.r.l. (partecipata del Comune) e la Locat S.p.A. (poi divenuta Unicredit Leasing Spa). L'Unicredit si è poi ripresa l'ex Vallesusa (capannoni, teatro e centro expo). In primo grado la Corte dei Conti aveva comunque deciso di scagionare l'ex parlamentare europeo. Non solo non ha provocato un danno erariale ma ha dimostrato in aula che quella lettera di patronage non era a lui attribuibile.
«Per me la vicenda era chiusa con la prima sentenza, invece sono andati avanti e hanno fatto appello. La Corte dei Conti ha nuovamente smentito l’Amministrazione Rostagno - ha spiegato nel corso di una conferenza stampa ad hoc Fabrizio Bertot – Questo dimostra che le accuse mosse nei miei confronti erano disdicevoli e riconducibili solo alla cattiveria delle persone. Mi è stato chiesto addirittura di risarcire il danno d'immagine che avrei provocato alla città. Questa sentenza d’appello dice l’esatto contrario. Si parla di proscioglimento nel merito e in più condanna il Comune a pagare 1600 euro. E’ scandaloso quanto fatto nei miei confronti».
«Nella sentenza, della Corte dei Conti giudica, ed è messo nero su bianco, “poco comprensibile la scelta del Comune di non attendere il giudizio d’appello che avevamo promosso quando ero sindaco, specialmente alla luce della decisione della Corte d’Appello di Bologna che ritenendo fondata la nostra accezione aveva sospeso la provvisoria esecutività della sentenza di primo grado. Probabilmente il Comune avrebbe vinto in giudizio, invece ha preferito transare. Tra l'altro nel 2018 c'erano 600mila euro sul conto di Rivarolo Futura: come mai il Comune ha versato quei soldi a Unicredit? – aggiunge l’ex sindaco – E’ stato quello il momento in cui si è fatto un danno erariale e io non ero certo sindaco. Lo dice chiaramente la Corte dei Conti quando scrive di “danno determinato dalla transazione sottoscritta dal comune”».
«Quanto sentenziato dalla Corte dei Conti – conclude Bertot, difeso dall’avvocato del Foro di Torino, Carlo Alberto Ciani – dimostra che è l’attuale sindaco, Alberto Rostagno, che si deve vergognare e non il consigliere di minoranza, Aldo Raimondo, come l’ha apostrofato in consiglio comunale. Si deve vergognare per aver fatto spendere dei soldi dei cittadini che potevano essere risparmiati. Sperava che la colpa ricadesse su di me così da ostacolare la mia ricandidatura a sindaco, nella loro ossessione per Riparolium».
Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale di opposizione, Aldo Raimondo: «Questa sentenza della sezione d'appello della Corte dei Conti attribuisce una pesante responsabilità politica all’Amministrazione Rostagno. Chiederemo delucidazioni e conto di questo nel corso del prossimo consiglio comunale e lo faremo non solo per rispetto di Fabrizio, due volte accusato di danno erariale e due volte prosciolto, ma anche nei confronti miei e di tutti i consiglieri del gruppo Riparolium».