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RIVAROLO CANAVESE - Liberale, cattolico, moderato nel pensiero, equilibrato ma propositivo nell’approccio amministrativo. Sono i segni particolari di Martino Zucco Chinà, classe 1960 ex dirigente del Ciac e professore ed ex assessore, che questa mattina, 2 aprile 2024, ha presentato la sua candidatura ufficiale a sindaco di Rivarolo Canavese. Sarà alla guida della lista civica «Noi Rivarolo». Ex assessore con Bertot, poi candidato a sindaco con il centrodestra di Riparolium (sconfitto da Rostagno nella prima tornata dopo il commissariamento), già consigliere di minoranza sempre di Riparolium con Bertot all'inizio della scorsa legislatura. Esperienza terminata quasi subito con le dimissioni.

«La lista è nata un paio di mesi fa – ha spiegato Martino Zucco Chinà, che ha iniziato la sua avventura politica nelle fila dell’allora Partito Liberare, candidandosi per la prima volta alle elezioni amministrative rivarolesi del 1980, ed è stato eletto per la prima volta in Comune nel 1990 come assessore all’ambiente – Tra “Noi” e “Rivarolo”, mi hanno fatto notare, manca una preposizione: noi di Rivarolo, noi per Rivarolo. Non c’è per dare un maggiore senso di “inclusività”. Se sotto Natale mi avessero chiesto se mi candidavo, avrei risposto di “no”: dopo sette candidature passate, avevo intenzione di starmene alla finestra, assorbito dal mio impegno lavorativo. Ero sicuro che i candidati a sindaco non sarebbero mancati. Di fatto, poi, quello che stava emergendo, dalle voci e dalla cronaca dei giornali, come cittadino non mi convinceva. Sentivo che c’era un vuoto di rappresentatività popolare da colmare. Un vuoto che io e le persone con cui abbiamo iniziato a ragionare negli ultimi mesi vedevamo concentrato in un ambito non tanto politico quanto di moderazione, dal punto di vista dell’approccio, e di equilibrio, dal punto di vista dell’individuazione dei problemi e criticità locali. Così è nato questo progetto. Da questo gruppo di lavoro sono stato individuato come la persona più matura, più esperta che potesse rappresentare un certo modo di vivere Rivarolo e di immaginare lo sviluppo della città, dopo degli anni tormentati. Mi riferisco, ovviamente, al periodo seguente al commissariamento, che ha lasciato degli strascichi. L’obiettivo sarà anche quello di rasserenare gli animi. Non si potrà, tuttavia, nell’amministrare la città essere conservativi. Bisognerà essere dinamici e propositivi e necessariamente innovativi. Senza stravolgere nulla si dovrà tenere un ruolino di marcia che dia finalmente delle risposte ai bisogni dei cittadini».
 
«I candidati di “Noi Rivarolo” non si sono messi insieme in virtù di una appartenenza politica, ma per una visione, un progetto da portare avanti insieme – ha aggiunto Zucco Chinà, che con la giunta guidata dall’allora sindaco Bertot è stato assessore all’istruzione – Quindi, questa lista non risponde a istanze di tipo partitico. Questa è una lista di persone, di competenze, di gente appassionata, di rivarolesi che in un momento difficile, nazionale, internazionale e locale, trovano ancora la volontà e il coraggio per mettersi in gioco. Chi magari dopo qualche esperienza passata, chi in modo totalmente nuovo”. C’è anche un’apertura verso l’attuale consigliera di minoranza, Marina Vittone: “Abbiamo interloquito con Marina Vittone. Ho di lei una grande considerazione per il suo impegno e per le competenze esibite in questi anni di seria opposizione consiliare. Credo ci siano i presupposti per una collaborazione. Sono, tuttavia, fortunato perché la mia lista dal punto quantitativo e qualitativo è ricca. Posso contare su persone intelligenti pronte anche a supportarmi, senza scendere in campo in prima persona, se necessario. Li ringrazio. I giochi sono quasi fatti. Resta questa “variabile” dell’accordo con Vittone, da definire in un senso o nell’altro nel giro di una settimana penso. Tutte le altre ipotesi sono infondate e da scartare». 

«A giugno andrò in pensione – ha puntualizzato Martino Zucco Chinà – Quindi, sarò, se eletto, un sindaco a tempo pieno. Mi metto a disposizione, per un mandato, della popolazione di Rivarolo in modo che da lunedì a venerdì possa trovare a palazzo Lomellini il suo primo cittadino, quando occorre, ma lo possa trovare anche per le vie, in piazza, al mercato, alle scuole o in una palestra. Questo è, d’altronde, il mio clichè di rivarolese che ha sempre frequentato, fin da bambino, tanti ambienti cittadini diversi, come chierichetto, alpino e giocatore di basket e così via. Conosco Rivarolo e i rivarolesi. Chi mi sceglie sa cosa aspettarsi da parte mia. Sa che avrà a disposizione un interlocutore presente sul territorio. Ho parlato di territorio perché la funzione che deve assolvere il sindaco di Rivarolo non è solo quella di amministrare bene la città e le sue 10 frazioni, ma anche di interloquire in maniera efficace e collaborativa con i Comuni limitrofi. Servirà, pertanto, una visione un po’ più allargata».