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RIVAROLO CANAVESE - «Non abbiamo fatto niente per fermare il progetto del parco fotovoltaico e abbiamo rinunciato anche ai 60 mila euro di compensazioni. Cornuti e mazziati». Testo e musica di Fabrizio Bertot, l'altra sera in Consiglio comunale a Rivarolo Canavese, dopo che l'amministrazione ha bocciato una mozione dell'ex assessore Lara Schialvino che chiedeva alla giunta di riprendere il dialogo con i costruttori del maxi fotovoltaico. L'obiettivo sarebbe stato quello di sedersi di nuovo ad un tavolo e trattare eventuali compensazioni a favore della città.

Muro della maggioranza: «Abbiamo detto no a quell'impianto sin da subito - ha sottolineato ancora una volta il vicesindaco Francesco Diemoz - e abbiamo fatto tutti i passi formali che potevamo fare. Non è bastato. Non sarebbe coerente, oggi, incassare quelle compensazioni. E' una questione di principio: non può e non deve passare il messaggio che con le compensazioni si ottiene dal Comune il via libera a realizzare i parchi fotovoltaici al posto dei terreni agricoli. Altrimenti, in poco tempo, ci ritroveremmo il territorio deturpato da altri impianti come quello che stanno realizzando in frazione». Rivarolo ha scritto a Regione e Città metropolitana nella speranza che possano cambiare le norme che regolano la realizzazione di queste installazioni su terreni agricoli privati. «Si poteva fare ricorso al Tar», hanno sottolineato dai banchi della minoranza: «Ma l'avremmo sicuramente perso e avremmo speso inutilmente i soldi della cittadinanza», la risposta della giunta.

Il parco, di fronte alla cascina Marescialla in località Benne delle Paglie, una volta ultimato sarà grande come dodici campi da calcio, costruito su terreni di «terza classe» che possono ospitare impianti fotovoltaici. I lavori sono già partiti diverse settimane fa. Il «no» del Comune è stato di fatto archiviato nel corso dell'istruttoria: Regione e Città metropolitana hanno assicurato il loro via libera dal momento che non sono emersi vincoli che «potessero precludere la realizzazione dell'opera». Anche il Comune, con il proprio funzionario, alla fine ha dovuto dare parere positivo. Nel complesso, la mancata opposizione di Palazzo Lomellini non è piaciuta nemmeno alla minoranza di Rivarolo Sostenibile.

«Una volta compreso che il parco sarebbe stato comunque realizzato, abbiamo incontrato l'azienda e proposto una serie di opere compensative per la città. Lavori per 60 mila euro: c'era anche una bozza di convenzione. Spiace che l'amministrazione vi abbia rinunciato perchè in questo modo è un danno doppio per i rivarolesi», ha ribadito l'ex assessore Schialvino. Cornuti e mazziati, appunto.