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RIVAROLO CANAVESE - Una petizione per protestare contro il nuovo sistema di raccolta rifiuti in alto Canavese e un incontro pubblico, in programma martedì 17 ottobre alle ore 21 all’oratorio San Michele a Rivarolo Canavese, per discutere di disservizi e disagi agli utenti. Sono le due iniziative del comitato spontaneo «Raccolta insostenibile».

«Con qualche disagio da parte del Consorzio Canavesano Ambiente, nell’apparente indifferenza della Teknoservice e nell'allerta semi-indifferente di parte dei sindaci, sta partendo la raccolta firme per manifestare il dissenso e la protesta contro la nuova raccolta differenziata - spiegano dal comitato - un appalto da 86 milioni di euro per 6 anni già violato a riguardo della distribuzione e consegna dei mastelli, che avrebbero dovuto essere portati casa per casa in funzione del numero dei familiari conviventi».

Al momento i registri firme per la petizione sono disponibili presso gli uffici comunali dei Comuni di Busano, Castellamonte, Rivara, Rivarolo Canavese e Cuorgnè. «L'iniziativa servirà a raccogliere il dissenso e la protesta di coloro che comprendono il peggioramento dato dai nuovi mastelli, meno capienti, più fragili, senza ruote, più pesanti e difficili da spostare ed alzare, soprattutto per chi ha difficoltà fisiche e per gli stessi operatori Teknoservice. Coloro che condividono possono firmare una volta il registro, meglio se nel loro Comune. Vorremmo raccogliere firme anche nei giorni di mercato e chiunque avesse disponibilità per aiutarci è pregato di scriverci alla mail raccolta.insostenibile@gmail.com o inviare un sms al 3384138901».

«L'intenzione è indurre i sindaci ad agire nel nostro interesse, a pretendere un servizio decente e magari anche a respingere astruse teorie in base alle quali secchiello piccolo vorrebbe dire miglior differenziata. Il Consorzio Cca opera su delega dei sindaci del territorio che danno piena fiducia allo stesso a volte senza l’approfondimento dei documenti portati alla votazione. Può sembrare un sistema apprezzabile, ma di fatto distacca le amministrazioni locali dai problemi reali e soprattutto dissolve ogni responsabilità. E' ora di dire qualche no».