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ROMANO CANAVESE - «La mensa è essenziale, non opzionale: ridateci il pasto… è fondamentale». «L'asilo non è un costo: è un servizio». «Ridate la mensa ai bambini». Sono alcuni degli striscioni di protesta utilizzati questa mattina, a Romano Canavese, sotto le finestre del municipio dove si sono dati appuntamento mamme e papà della scuola dell'infanzia paritaria. Un asilo fondato più di 163 anni fa che, suo malgrado, sta vivendo un 2024 a dir poco nefasto. Nel mese di aprile la sede storica è stata bocciata ai controlli statici e i piccoli ospiti, insieme alle maestre, sono stati trasferiti in un'ala della scuola primaria Oscar Romero. Da oggi, lunedì 14 ottobre 2024, la struttura non è più in grado di provvedere al pranzo dei suoi piccoli ospiti.

«L'asilo non è privato, bensì un ente scolastico paritario - sottolineano i genitori - in quanto tale, pur non essendo gestito direttamente dallo Stato, rientra nel sistema di educazione pubblico a tutti gli effetti ed offre un servizio aperto a tutti. Come gli asili pubblici, anche l'asilo paritario di Romano Canavese basa il proprio bilancio su sovvenzioni che lo Stato e/o i comuni erogano per garantire il servizio di istruzione ed educazione che la Costituzione assegna alla scuola». Il passaggio dalla vecchia alla nuova sede non è stato alla pari: oggi l'asilo ha a disposizione un numero di locali di gran lunga inferiore ed il giardino è molto più piccolo. «Nessuna modifica, tuttavia, è stata apportata al canone mensile che continua ad essere esattamente lo stesso corrisposto per la sede precedente». La nuova situazione che si è venuta a creare ha comportato un notevole danno perchè l'asilo non ha potuto attivare alcun centro estivo, non può più coinvolgere la popolazione in occasioni festose, non può più gestire autonomamente il servizio mensa (con conseguente costo esternalizzato) e, soprattutto, ha reso impossibile costituire una seconda sezione (non sono state accettate le iscrizioni di ben 10 bambini).

«L'amministrazione comunale, preso atto in un primo momento dei problemi che l'asilo si è trovato improvvisamente ad affrontare, si è accollata il costo del servizio mensa fino a giugno 2024». Poi la disponibilità è cessata: «In questo contesto di maggiori costi e impossibilità di incremento dei ricavi, l'asilo non ha la disponibilità economica per sostenere le spese di un servizio mensa che precedentemente, nella vecchia sede, ha sempre gestito con forze proprie». Risultato: da oggi niente mensa per i 27 piccoli della scuola dell'infanzia. Da qui la decisione di scendere in piazza. Durante il presidio i genitori sono stati ricevuti dal sindaco ma, alla fine, il problema non è stato risolto. Il Comune garantirà il contributo annuale di 17500 euro come gli altri anni. Per la mensa, invece, almeno per ora, toccherà ai genitori. L'amministrazione ha spiegato loro che, in questo momento, non è possibile erogare altri fondi: intanto perchè le finanze di palazzo civico non sono infinte. E poi perchè servirebbero alcuni passaggi burocratici, a partire da una variazione di bilancio, non proprio immediati.

Da domani fino alla fine di ottobre, oltre alla retta, le famiglie si accolleranno il costo dei pasti (5 euro al giorno) per fare in modo che i bimbi utilizzino il servizio mensa della scuola elementare. Successivamente saranno utilizzati i fondi ministeriali dato che l'azienda ha accettato il pagamento mensile e non settimanale.