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PONTE PRETI - «Quanto sta accadendo sul fronte del rifacimento del Ponte Preti è solo un’ultima e non indifferente questione che affligge da tempo la mobilità del Canavese, sia interna sia verso le aree esterne». Lo sostiene Paolo Conta, presidente di Confindustria Canavese, che torna sull'argomento dopo la manifestazione di venerdì scorso da parte dei sindaci della zona.

«L’interminabile questione delle limitazioni al traffico pesante sulla bretella Ivrea-Santhià, la chiusura della ferrovia del Frejus, la chiusura intermittente del tunnel del Monte Bianco stanno creando grandi difficoltà alle imprese del nostro territorio che vedono costi di trasporto incrementati e tempi di approvvigionamento più lunghi», sottolinea Conta. 

In un contesto dove la competitività è un fattore determinante per la vita delle imprese «non è più possibile accettare vincoli come questi. Il rifacimento del Ponte Preti deve fare parte di una strategia di mobilità che permetta all’economia canavesana di comunicare in modo sicuro e veloce. Chiediamo al Ministero dei Trasporti e Anas che si facciano parte attiva dialogando con Città Metropolitana per superare le difficoltà burocratiche che rischiano di vanificare gli sforzi fatti per avviare il progetto».