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STRAMBINO - «Con orgoglio, Strambino c'è». Sono le parole del sindaco e consigliere metropolitano, Sonia Cambursano, che è scesa in piazza per le famiglie arcobaleno. Oltre alla prima cittadina canavesana, sono stati più di 300 i sindaci, provenienti da tutta Italia, che lo scorso 12 maggio si sono ritrovati al Teatro Carignano di Torino per chiedere ancora una volta più diritti e maggiori tutele per le coppie omogenitoriali e i loro figli e figlie.

L'iniziativa "Le città per i diritti" è nata dopo lo stop alle trascrizioni all'anagrafe dei figli delle coppie dello stesso sesso. Un divieto che ha portato i borgomastri alla mobilitazione. «Sindaci, sindache, associazioni, cittadine e cittadini - ha commentato sulla sua pagina social Sonia Cambursano - Tutti insieme per rifiutare ogni forma di discriminazione verso i figli di coppie omogenitoriali. Bambini e bambine sono tutti uguali e con gli stessi diritti».

«Le Città per i Diritti si sono ritrovate a Torino: sindache e sindaci, amministratrici e amministratori locali hanno deciso di incontrarsi non soltanto per ribadire l'importanza di agire, a livello legislativo e parlamentare, sul tema del riconoscimento delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali e sul matrimonio egualitario - ha spiegato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo - L'iniziativa di oggi è infatti stata l'occasione per sottolineare ancora una volta l'importanza del riconoscimento di diritti universali, per tutte e tutti. Un momento che ha coinvolto tantissime persone, arrivate da tutto il Paese, che hanno voluto dare il loro contributo a una lotta che coinvolge davvero ciascuna e ciascuno di noi. Il nostro auspicio è che le Città per i Diritti diventino sempre di più. Sindache e sindaci sono pronte e pronti a sostenere la battaglia per i diritti di tutte e tutti: una lotta trasversale, che non deve avere colore politico o bandiera. Quella per i diritti e la democrazia è una battaglia di civiltà, che abbiamo il dovere di sostenere, per il futuro di donne, uomini, famiglie, nuove piccole cittadine e nuovi piccoli cittadini del nostro Paese».