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Con un colpo di benna ad un edificio oggi in disuso che ospiterà i primi laboratori è partito concretamente il progetto della Città dell'Aerospazio a Torino, nel nucleo industriale Leonardo di corso Marche, sito storico legato allo sviluppo industriale aeronautico e spaziale della città e del Paese. Qui l'eccellenza tecnologica e industriale cammineranno insieme al mondo accademico.

Alla cerimonia erano presenti tra gli altri il ministro Gilberto Pichetto, il vicesegretario generale alla Difesa Luisa Riccardi, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con l’assessore Andrea Tronzano. Verrà seguito un cronoprogramma dettagliato, che comincerà con la creazione presso il Fabbricato 37, di laboratori del Politecnico di Torino orientati allo sviluppo di tecnologie innovative di interesse competitivo industriale, capaci di attrarre pmi e start-up.

“Oggi è un momento storico: finalmente la Città dell’Aerospazio è un progetto vero e concreto e dimostra la centralità del Piemonte e di Torino per lo sviluppo dell’Italia in questo settore che vale 8 miliardi di fatturato e 35mila addetti – ha dichiarato il presidente Cirio – Grazie alla collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti qui nasce un Polo tecnologico dove si legano in maniera inscindibile le politiche dell’aerospazio al nostro territorio e si favorisce un ecosistema che rappresenta uno straordinario volano per la competitività internazionale”.

“Noi ci abbiamo creduto fin dall’inizio - ha ricordato Tronzano - La Regione ha fatto una scelta precisa mettendo 15 milioni di euro su 30 disponibili, quindi metà all’automotive e metà all’aerospazio. Questa è una scelta che è stata aiutata moltissimo da Leonardo, da Thales, da tutte le grandi imprese del territorio, compresa Avio, e quindi per noi è veramente una grande soddisfazione. Per l’occupazione vuole dire tanto, oggi i numeri sono enormi, potrebbero diventare ancora maggiori, certamente per noi l’aerospazio può essere quello che era per noi l’automotive fino a 20/30 anni fa. L’auto non la abbandoneremo, non c’è dubbio, ma l’aerospazio affinacherà e aiuterò anche magari alla transizione dall’auto verosp altri settori”.

Il progetto in dettaglio
La Città dell’Aerospazio è il luogo in cui l’eccellenza tecnologica e industriale si affianca al mondo accademico per creare un ecosistema che rappresenta il volano verso la competitività internazionale, per il Piemonte e per il nostro Paese.

Un luogo aperto all’integrazione delle grandi imprese e dell’Accademia con pmi, incubatori e start up per garantire innovazione e sostenibilità e rispondere alle emergenti sfide del settore con ricadute sociali e culturali.

L’iniziativa si compone di 12 sotto-progetti autonomi. I primi a partire sono i laboratori di ricerca e di trasferimento tecnologico con le imprese, promossi dal Politecnico di Torino. Oltre 10.000 mq di superficie per attività riguardanti lo sviluppo tecnologico e l’innovazione. A seguire la creazione di un’infrastruttura multifunzionale di oltre 16.000 mq per ospitare l’insediamento di incubatori e acceleratori, pmi e start-up ad alto contenuto tecnologico.

Un progetto da 42 milioni di euro – di cui 15 dalla Regione, 25 dal Politecnico, 2,5 milioni dalla Camera di Commercio e fondi Pnrr  – per la realizzazione di centri per l’innovazione e il trasferimento tecnologico attraverso la ricerca, ma i progetti allo studio complessivamente valgono più di un miliardo. All’interno di questo spazio si farà alta formazione, continua e professionalizzante, ci saranno laboratori e infrastrutture per la ricerca e trasferimento tecnologico, spazi e di servizi per l’innovazione rivolti  alle imprese, di incubazione di start-up, con obiettivo di consolidare un driver di sviluppo di un territorio in grado di diversificare le proprie specializzazioni produttive, non solo per creare nuove opportunità, nuovi posti di lavoro e nuove figure professionali, ma anche per favorire le possibilità a disposizione delle imprese di altri settori di diversificare e aprirsi a nuove produzioni e mercati.

Sono previsti più di 4.100 occupati totali, di cui 1.100 nuovi nelle attività industriali, con circa 380 milioni di euro di investimenti in R&D nei prossimi anni.

Il progetto prevede:
* nel 2023 avvio della demolizione del fabbricato dei Laboratori e del GCAP Technology Hub, finalizzazione del masterplan di rigenerazione urbana;
* nel 2024 avvio del primo lotto dei Laboratori, della riqualificazione urbana, del Centro Nazionale Simulazioni e Controllo Missioni Robotiche Lunari, della riqualificazione di Casa PMI;
* nel 2025 NATO DIANA incubatore di set up, masterplan dek Centro Simulazioni Missioni Lunari, avvio del secondo lotto dei Laboratori;
* nel 2026 finalizzazione del National Space Center Masterplan;
* nel 2027 completamento delle opere di Casa PMI;
* nel 2028 piena operatività dell’intero progetto.