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VILLAREGGIA - Mercoledì 22 gennaio si è tenuta la seconda udienza al Tar Piemonte per discutere i ricorsi presentati dal Comitato Villareggia, Vita, Ambiente, Sviluppo Sostenibile e dal Comune di Villareggia contro la decisione di Città Metropolitana di Torino di autorizzare il progetto dell’impianto biodigestore per la produzione di biometano in via Amorosa.

«Il nostro Comitato è convinto della fondatezza delle argomentazioni dei ricorsi e confida che i giudici del TAR sapranno comprendere le nostre ragioni – spiegano dal Comitato Villareggia Sostenibile - In ogni caso riteniamo che occorra agire in ogni modo per evitare uno scempio inutile per il nostro paese che è finalizzato a un progetto con obiettivi economici privati e con dubbie motivazioni di sostenibilità ambientale e sociale».

Gli avvocati delle parti hanno discusso in merito alle ultime memorie realizzate da Città Metropolitana di Torino e da Filiera Blu e alle contro deduzioni dei Comune e Comitato. «I nostri avvocati hanno risposto punto a punto e in maniera circostanziata alle affermazioni proposte da Città Metropolitana nelle sue memorie. Gli interventi di Città Metropolitana a Filiera Blu si sono attenuti al sostenere in termini generali che la procedura di approvazione è stata corretta e che le osservazioni dei ricorrenti sono pretestuose e finalizzate a rimandare la realizzazione dell’impianto. I giudici del TAR hanno chiuso la procedura e notificato che ora emetteranno la sentenza senza precisare i tempi della stessa. Giovedì 15 dicembre il Comitato Villareggia, Vita, Ambiente, Sviluppo Sostenibile aveva depositato la relazione in replica alle relazioni di Città Metropolitana e Filiera Blu sugli aspetti di funzionamento del cogeneratore dell'impianto biometano come era stata richiesta dal TAR».

La relazione è stata depositata congiuntamente con il Comune di Villareggia essendo i due ricorsi, oramai unificati: «La relazione, evidenzia alcuni errori che secondo gli esperti del Comitato sono presenti nelle relazioni presentate dalle controparti, e ricalcola gli indici di funzionamento, confutando le conclusioni delle relazioni delle controparti».