VOLPIANO - Rischia di essere «una vittoria di Pirro» o per lo meno un successo solo sulla carta per i residenti di via Meana e corso Platone l’ordinanza «anti rumori molesti» emessa dal Comune di Volpiano nei giorni scorsi. Il documento è l’ultimo atto di una lunga battaglia portata avanti da una trentina di famiglie in lotta per risolvere un annoso problema causato dall’uso, anche fino a notte inoltrata, di un generatore di corrente elettrica nei pressi della nuova circonvallazione.
Dopo aver segnalato la criticità al primo cittadino e alle forze dell’ordine e aver depositato una raccolta firme in Municipio, l’amministrazione comunale ha preso posizione ordinando di «non utilizzare e, dunque, di non accendere il generatore di corrente, posto lungo la circonvallazione est, dalle ore 21 alle ore 9 e di predisporre, entro e non oltre 60 giorni dalla notifica dell’atto, un apposito piano di bonifica acustica, al fine di realizzare gli interventi di contenimento delle immissioni sonore moleste prodotte». Nel frattempo, si legge nel documento, si dovranno anche adottare, tutti gli opportuni accorgimenti tecnici e «ogni possibile misura cautelare idonea a contenere il limite delle immissioni rumorose moleste entro i limiti massimi previsti dalla normativa vigente».
Indicazioni che, tuttavia, non sono state ancora pienamente rispettate, come evidenziano i residenti di via Meana e corso Platone: «É una questione ancora aperta, che va avanti da ben due anni: nulla è stato risolto. In particolare, il generatore viene bloccato solo tra mezzanotte e mezza e l'una, causando lo stesso il disturbo della quiete pubblica. É una questione, insomma, ancora aperta. Per ora, nulla è stato risolto». I tecnici dell’Arpa hanno effettuato, infatti, i primi rilevi nelle scorse settimane, notando come il limite notturno di 40 decibel per la soglia del rumore sia stato superato ampiamente. «Non siamo tutelati e ascoltati, anche dalle forze dell’ordine. È inaccettabile - concludono gli abitanti della zona - Siamo costretti ad addormentarci a mezzanotte e mezza circa, con l’ansia della sveglia che suonerà alle 5 del mattino. Non è possibile vivere in questo modo. Abbiamo bisogno di tranquillità».