VALCHIUSA - Una triste vicenda ha colpito la comunità di Inverso, frazione del Comune di Valchiusa, dove cinque yak, appartenenti ad un appassionato allevatore del paese e alla moglie, sono morti a causa del morbo della lingua blu. Questo virus, altamente contagioso, ha decimato il piccolo allevamento situato nella località Fiaut, lungo la strada che sale verso il rifugio Cima Bossola. Altri due esemplari sono stati prontamente sottoposti a cure veterinarie con la speranza che possano salvarsi.
Gli yak sono animali originari delle alture dell'Himalaya e del Tibet, appartenenti alla specie bovina. Questi animali sono noti per la loro robustezza e capacità di sopravvivere in ambienti estremi. In Italia, furono introdotti per la prima volta circa quarant'anni fa dall'alpinista altoatesino Reinhold Messner. La coppia di allevatori, originaria di Baio Dora, ha sempre vissuto con una profonda sensibilità verso gli animali, considerandoli parte integrante della famiglia. Gli yak, per loro, rappresentano non solo un legame con la natura, ma anche un rifugio spirituale dopo una giornata di lavoro.
Il morbo della lingua blu, noto anche come «blue tongue disease», è una malattia virale che colpisce ruminanti domestici e selvatici, tra cui pecore, capre, bovini e, meno frequentemente, altri animali come gli yak. Causata da un virus, questa malattia è trasmessa principalmente attraverso la puntura di insetti quali piccoli moscerini che proliferano in ambienti umidi. I sintomi della lingua blu variano a seconda della specie infetta, ma generalmente includono febbre alta, ulcere nella bocca, gonfiore della testa e del collo, e una caratteristica cianosi della lingua, da cui deriva il nome della malattia. Nei casi più gravi, può portare alla morte degli animali.
Non esiste un trattamento specifico per la lingua blu; la prevenzione è quindi essenziale. La vaccinazione è il metodo più efficace per proteggere il bestiame, ma è importante anche il controllo degli insetti vettori. La sorveglianza veterinaria e le misure di biosicurezza giocano un ruolo cruciale nel limitare la diffusione di questo virus, che rappresenta una minaccia non solo per la salute animale, ma anche per la sostenibilità dell'allevamento.