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CIRIE' - Tutti a lezione di calcio. Iniziativa speciale per le quattro classi dell'indirizzo sportivo dell'istituto superiore Fermi Galilei di Ciriè. Giancarlo Cavaliere, allenatore ed ex calciatore professionista, è stato protagonista di due giornate d'incontri con gli studenti del liceo scientifico con curvatura sportiva, nelle giornate di mercoledì 29 e giovedì 30 maggio. 

Cavaliere conta oltre 300 presenze tra i professionisti tra cui una cinquantina di presenze in serie A, con l'Ascoli, dal 1989 al 1995. Sul terreno di gioco ricopriva il ruolo di centrocampista affrontando gente del calibro di Diego Armando Maradona, Marco Van Basten, Roberto Baggio, solo per citarne alcuni. Nella giornata di mercoledì ha incontrato le prime e le quarte, mentre giovedì le classi terze e le seconde. Numerosissime sono state le domande poste dagli allievi. «Questa è stata la mia prima esperienza a contatto con i ragazzi in una scuola superiore - ha commentato Giancarlo Cavaliere - E' stato positivo perché ho conosciuto giovani educati e interessati alla materia. Ringrazio il professor Monaco per avermi dato quest’importante opportunità, le professoresse Doti e Taramino e il dirigenre scolastico Giammalva per l’accoglienza ricevuta. Cavaliere ha ripercorso le varie tappe della sua carriera, prima da calciatore e, poi, da allenatore. Il mio numero era il sette». Su una domanda posta da un ragazzo su Alessandro Rosina, ex capitano del Toro, così si è espresso l'ex centrocampista dell'Ascoli: «Secondo me ha fatto meno di quello che erano le sue potenzialità». Su Cristiano Ronaldo ha, invece, affermato: «Gioca più per sè. Mentre Lionel Messi fa spettacolo, mi diverte di più, scelgo lui». 

Interessanti le due domande poste dalla professoressa Rosa Doti: «Conciliare famiglia e impegno lavorativo è facile? Esiste un limite nella relazione tra allenatore e giocatore?». Ha replicato Cavaliere: «Hai un tenore di vita talmente elevato che non hai bisogno di conciliare e fai stare bene anche i tuoi familiari. Ma occorre sapere amministrare i soldi incassati. Molti colleghi hanno problemi finanziari, ma io vivo tranquillo, anche se non mi sono arricchito. Inoltre, tra allenatore e giocatore, deve esistere una distanza, dovuta dal rispetto dei ruoli. Ammetto che, per alcuni calciatori, sono stato un figura genitoriale. Se hai bisogno di parlare di cose extra-calcio lo si fa, ma occorre mettere dei paletti tra le due figure. L’importante è ricordarsi del ruolo che l’altra persona svolge per noi». Molto gradita è stata la visita del dirigente Vincenzo Giammalva nella mattinata di giovedì 30 maggio, culminata con uno scatto stile «foto di squadra» di calcistica memoria.