MONTALENGHE - Anche se si è appena conclusa la prima prova del Grande Slam, gli appassionati della racchetta in Canavese possono provare l’emozione di giocare, sfidarsi e divertirsi agli Australian Open. Portano, infatti, il nome dei 4 tornei maggiori i campi in cemento della Grand Slam Rackets: il circolo di Montalenghe, gestito dall’istruttore Marco Catalano, dove è possibile cimentarsi con il touchtennis.
Si tratta di un nuovo ed emergente sport che si affianca ai già affermati tennis, padel e squash. E’ nato in Inghilterra nei primi anni 2000, ideato dal signor Rashid Ahmad per far giocare a tennis le figlie, e si sta velocemente diffondendo nel mondo. A decretarne il successo c’è senza dubbio la facilità di apprendimento, il fatto che sia accessibile, giocabile su diverse superfici e praticabile da tutti e a tutte le età.
«Nasce come sport urbano - spiega Marco Catalano - Si pratica su un campo simile a quello del tennis ma di dimensioni più ridotte (12×5 metri nel singolo e 12×6 metri per il doppio). La racchetta è lunga 21 pollici e la palla, brevettata, di colore bianco, è in gommapiuma pressata del diametro di 8 centimetri. E’ facile da giocare e grazie ai tanti scambi ci si diverte molto. Il punteggio è leggermente diverso da quello del tennis. Una match di touchtennis si gioca due set su tre ai 4 games, con tie-break sul 4 pari che arriva ai 5 punti. Tra le particolarità del punteggio, il let al servizio viene considerato valido e nel turno di battuta si può giocare una sola palla di servizio. Ho scoperto il touchtennis nel 2016-17 guardando un video sui social e me ne sono subito innamorato completamente. Da istruttore di tennis, posso dire che risolve tante problematiche. E’ dinamico e divertente, azzera le differenze. Posso benissimo giocarmela, grazie alla pala di spugna e al campo più piccolo con un tennista professionista».
A dicembre, Marco Catalano, insieme a Sofia Pasquetto, Beatrice Graziani e al fratello Luca, ha anche indossato la maglia azzurra e difeso i colori dell’Italia ai Mondiali di touchtennis a Valladolid in Spagna. «E’ stata una bellissima esperienza – commenta Marco Catalano – Un modo per fare conoscere ancora di più questo sport». Giocare tanto, pagare poco è la filosofia al Grand Slam Rackets: «C’è una tariffa oraria per affittare il campo di 12 euro ma si può tranquillamente continuare a giocare anche dopo l’ora se il campo è libero – conclude Marco Catalano – I ragazzi sotto i 14 anni pagano 5 euro e chi non ha un compagno per giocare può sempre “incrociare” la racchetta con me. E’ un gioco inclusivo, per tutti ed è bello che sia così. Anche i tornei si svolgono tutti in una giornata: impensabile nel tennis. Questo favorisce il suo aspetto sia allenante che socializzante».