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RIVAROLO CANAVESE - Quando la strada sale, diceva il cannibale Eddy Merckx, non ti puoi nascondere. Non lo ha fatto, anzi ha dato spettacolo con una pedalata efficace ed elegante e una gara da campionessa sempre all’attacco la rivarolese, Martina Cavallo. Domenica scorsa, 7 luglio 2024, la portacolori del Rock Bike Team ha sfiorato un’impresa straordinaria, salendo sul secondo gradino del podio della Maratona dles Dolomites, una delle più caratteristiche, suggestive e faticose gran fondo su strada.

Ottomila i partecipanti al via, per la precisione: 7.422 uomini e 1.028 donne. Martina, che vive a Rivarolo Canavese e lavora alla farmacia Garelli in pieno centro, ha gareggiato nel percorso medio: ben 106 chilometri per 3200 metri di dislivello. Ha affrontato le asperità del Passo Campolongo (1875 mt), il mitico Pordoi (2239 mt) e le altre salite da leggenda del Sella (2244 mt), Gardena (2121 mt), Valparola (2200 mt) oltre al Mur dl Giat (1472 mt). La biker canavesana ha regalato emozioni uniche con una corsa di testa in solitaria da standing ovation, cedendo il primo posto per appena 40’’ a Giulia Medri. La vincitrice però ha potuto contare sul prezioso e determinante aiuto dei compagni di squadra nei momenti più difficili della Maratona, piazzando la zampata decisiva solo sul finale.

A rendere ancora più epica la performance sportiva della rivarolese ci ha pensato il bizzoso Giove Pluvio, che ha accompagnato i corridori da poco dopo la partenza (avvenuta alle 6 e 30 di mattina a La Villa) fino al traguardo, dove Martina ha fermato il cronometro a 4 ore, 8 minuti e 13,6 secondi. Un tempo ottimo con cui l’atleta del Rock Bike Team si è inoltre aggiudicata la vittoria nella categoria 30-39 anni. «Peccato per quell’ultimo tratto del muro del Giat, dove la mia avversaria mi ha staccata. Tuttavia, sono molto soddisfatta del risultato finale – racconta Martina Cavallo – Ho fatto tutta la gara in testa, da sola. Ho iniziato con le corse un anno fa praticamente. Ci ho messo passione, impegno, tanto allenamento e costanza e sono riuscita a centrare quello che era il mio obiettivo: salire sul podio alla Maratona dles Dolomites. Un grazie speciale va al mio compagno Davide e ai miei colleghi e amici, che mi hanno seguita e hanno fatto il tifo per me davanti alla televisione sintonizzati sulla Rai che ha trasmesso la corsa».

«La passione per la bicicletta e le corse è nata un po’ per caso – aggiunge la ciclista, classe 1990, che era alla sua prima partecipazione alla Maratona delle Dolomiti – Il mio ex compagno era appassionato e io, diciamo, non volevo rimanere a casa da sola la domenica. Adesso sono seguita da Alessandro Ottino, che mi aiuta nella preparazione delle corse. Lavoro permettendo esco in bici tutti i giorni un paio di ore e poi ci sono i due “lunghi” nel week-end, di 4 ore circa». La determinazione e la resilienza sportiva sono il segreto del successo di Martina: «Non ho un vero e proprio idolo – conclude – Mi sono ispirata un po’ a Samantha Arnaudo e Chiara Doni. Sono una “testona”. Ho grande costanza nel fare le cose, nello sport come nella vita e sul lavoro. Se mi pongo un obiettivo, difficilmente desisto. Bisogna perseverare nell’inseguire i propri sogni. E’ questo il mio segreto. Adoro andare in montagna e credo che quest’ultima, con la sua severità, mi abbia temprata nel non arrendersi mai».