ROMANO CANAVESE - Se un sogno ha così tanti ostacoli, dice un celebre aforisma del cantante Bob Marley, vuol dire che è quello giusto. E non è solo giusto, ma è anche «mondiale» quello realizzato dal campione canavesano, Manuel Cretier, che ha da poco conquistato il titolo iridato di Ocr: acronimo che indica la Obstacle Course Race. E’ un disciplina sportiva che affonda le proprie radici nel primo ‘900 nel circuito militare, ma vede la sua versione più moderna nascere alla fine degli anni Ottanta nel Regno Unito.
Si tratta di una sfida durissima agli avversari, ma anche per se stessi come sa bene Manuel, che è stato uno dei grandi protagonisti con la Nazionale Italiana di Ocr al Campionato mondiale di specialità svolto dall’11 al 14 settembre in Svezia. L’eporediese, che ha 36 anni, vive a Cascine di Romano e fa parte del Team Obstacle Village, è stato selezionato dalla Federazione come atleta azzurro per l’evento iridato di Goteborg, dove è sceso in campo per due format di gare: l’individuale short course (3K) e quella a Team. Con forza, agilità e determinazione Cretier ha sbagliato l’agguerrita concorrenza nella 3K conquistando il primo posto nella categoria 35/39 anni. Una performance da applausi impreziosita dal 14esimo tempo assoluto: ha infatti superato i 28 ostacoli del percorso di quasi 3 chilometri col tempo di 18’ e 34’’. La gara a Team (insieme ad altri due compagni), invece, si è chiusa col 12esimo posto.
L’ottimo risultato registrato al World Championship Ocr bissa quanto di buono fatto da Manuel già a giugno di quest’anno, all’Europeo di Lisbona, dove è arrivato un gagliardo secondo posto nella competizione a Team misto. «Sono molto contento di quanto realizzato all’Europeo e al Mondiale – racconta il 36enne atleta di Romano Canavese – Mi alleno 5-6 volte a settimana, quando riesco, perché non è semplice conciliare lo sport con il lavoro e gli impegni quotidiani. I sacrifici sono stati molti e sono di più le sconfitte che le vittorie. Ma è da queste che si impara. Lo sport e l’Ocr è per me una chiave di lettura della vita, dove gli ostacoli da superare sono sempre tanti. E’ quello che cerco di trasmettere ai miei allievi, quando svolgo il mio compito di istruttore per la Federazione italiana Ocr in modo da portare questo messaggio non solo ai grandi ma anche ai più piccoli che si avvicinano al nostro sport. Un grazie lo rivolgo a chi mi è stato vicino e lo è tuttora, supportandomi sempre».








