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RIMINI - Cinque canavesani tra i giganti della pesca sportiva mondiale. Un traguardo straordinario celebrato sabato 8 febbraio 2025 al «Pescare Show» di Rimini, il più importante evento italiano – e tra i più prestigiosi in Europa – dedicato a questa disciplina. La Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee) ha reso omaggio agli atleti che hanno brillato sulle scene internazionali, tra cui spiccano i rappresentanti del Canavese, terra di torrenti cristallini e passione senza tempo per la pesca.

L’evento ha avuto un momento di rara intensità quando, per la prima volta, sono stati premiati anche atleti diversamente abili, dimostrando come la pesca possa essere inclusione, emozione e condivisione. Ma a catturare l’attenzione è stato anche il successo della squadra piemontese, che ha fatto incetta di riconoscimenti grazie a cinque nomi ormai noti tra gli appassionati di questo sport.

A guidare la spedizione trionfale c’è Lorenzo Milanesi, 57enne di Pavone Canavese, maestro nella pesca a mosca, disciplina elegante che ha ispirato libri e film. Al suo fianco, Valerio Santi Amantini, 61enne di Donnas, ma legatissimo a Ivrea. Due punti di riferimento assoluti per la Nazionale italiana, capaci di portare in alto i colori azzurri a suon di trofei e imprese in torrenti e fiumi di mezza Europa.

Se la pesca a mosca ha i suoi eroi, il mondo della trota torrente parla canavesano grazie a tre campioni che ormai da anni dominano la scena. Andrea Giganti, per gli amici “Giga”, è il talento puro. Originario di San Ponso, oggi vive a Castellamonte e si è imposto già da bambino: a soli otto anni saliva sul suo primo podio, inaugurando una carriera da record. Oggi, a 35 anni, vanta un palmarès che fa invidia: tre titoli mondiali a squadre, due individuali, una sfilza di successi nazionali e oltre 250 podi in discipline diverse, dalle esche naturali a quelle artificiali, dal torrente al lago. Un campione che non si limita a vincere, ma trascina con sé un movimento intero, ispirando giovani promesse.

Accanto a lui, Riccardo Gandiglio, 36 anni, cresciuto tra i torrenti di Rivarolo. Per cinque volte campione italiano nelle categorie giovanili, si è distinto anche a livello internazionale, conquistando l'argento nel 2022 ai Mondiali in Francia e nel 2023 al Club Azzurro. La sua capacità di adattarsi a qualsiasi condizione di pesca lo rende un avversario temuto e un alleato prezioso per la squadra. E poi c’è Enrico Bollero, coetaneo di Gandiglio, talento puro dello spinning, tecnica che prevede l’uso di esche artificiali per ingannare i pesci predatori. Oro mondiale nel 2022 e campione italiano no kill, specialità in cui la preda viene immediatamente rilasciata, Bollero incarna lo spirito moderno della pesca sportiva: rispetto per l’ambiente, abilità tecnica e dedizione totale.

«Sono ragazzi eccezionali, dentro e fuori dall’acqua – hanno commentato i vertici della Fipsas durante la cerimonia – Hanno dimostrato di essere campioni non solo per i trofei conquistati, ma per l’impegno, l’umiltà e la passione che mettono in questo sport. Il futuro della pesca passa anche attraverso di loro». Cinque nomi, una passione, un successo che si nutre di tecnica, sacrificio e amore per le acque canavesane. E ora l’Italia della pesca sa che, quando si tratta di sfide mondiali, può contare su una squadra che non teme confronti.