Il pubblico ministero Daniele Iavarone ha chiesto l'archiviazione per Cristian Milano, il pilota di 42 anni nel maggio del 2017 alla guida della Skoda Fabia S2000 che, durante il rally Città di Torino, nel corso della prova di Coassolo, finì fuori strada uccidendo il piccolo Aldo Ubaudi, sei anni, tra il pubblico insieme al resto della famiglia.

Per Milano, noto imprenditore di Prascorsano originario di Forno Canavese, attivo anche nel mondo del volontariato locale, e per il suo co-pilota biellese Luca Pieri, si prospetta almeno la fine dell'incubo giudiziario, iniziato subito dopo l'incidente costato la vita al bambino. Un paio di settimane fa la procura di Ivrea aveva chiesto l'archiviazione anche per i genitori del bimbo deceduto. Resterà, quello si, il peso umano per quanto accaduto. Un episodio del genere, infatti, non si cancella.

Gli indagati per quella tragedia scendono quindi da nove a cinque. Gli accertamenti della procura eporediese hanno escluso responsabilità in capo ai genitori del piccolo (che si erano sistemati in un prato con tutta la famiglia per assistere alla gara) e all'equipaggio a bordo della Skoda. Restano indagati gli organizzatori dell’evento e i responsabili della sicurezza.

L'incidente risale al 27 maggio 2017 (nel video sotto, realizzato da uno spettatore, il momento dell'uscita di strada). Da allora Cristian Milano, molto noto in tutto il Canavese non solo per la sua passione per i motori, non è più salito su una macchina da rally.