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VALPERGA - Un giocatore, canta Francesco De Gregori, lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia. Qualità che fanno certamente parte del bagaglio tecnico della giovane valperghese, Emma Cortese, che milita nella formazione under 17 del Torino calcio femminile. La talentuosa 16enne granata brilla anche per grinta e determinazione: «skills» che l’hanno portata a tornare grande protagonista sul rettangolo di gioco, dopo aver superato un delicato infortunio al legamento crociato e ai menischi del ginocchio destro.

Da Valperga, nel cuore del Canavese, al Torino Football Club. Come nasce la tua passione per il calcio? «La mia passione per il calcio è nata quasi per caso da bambina, giocando con mio fratello in cortile ogni pomeriggio: partitella 1 contro 1 e se finiva in parità si decideva ai rigori – racconta Emma Cortese - Con lui ho iniziato a giocare in una squadra locale, il Valle Sacra e da lì, con impegno e grazie ai suggerimenti dei miei mister, col tempo sono cresciuta e quello che prima era solo un divertimento è diventato una parte fondamentale della ragazza che sono oggi».

Quale emozione si prova a vestire i colori sociali granata e a scendere in campo per una delle squadre più storiche, simboliche e amate d’Italia? «Essendo tifosa del Toro, indossare la maglia granata è un’emozione unica, un sogno che si realizza ogni volta che entro in campo – sottolinea la calciatrice classe 2008 - Il Torino rappresenta la squadra della mia famiglia, fin da piccola mio papà e mio nonno mi hanno sempre raccontato la storia del Grande Torino facendomi innamorare di questa squadra che per me rappresenta grinta passione e cuore, ciò che cerco di mettere in campo ad ogni partita». 

Che giocatrice è Emma Cortese? Qual è il tuo ruolo preferito in campo? E quali sono i tuoi idoli calcistici? «Sono una giocatrice determinata, con grinta ed una forte mentalità di squadra. Mi piace lottare su ogni pallone e cercare sempre di migliorare. Il mio ruolo preferito è la fascia, dove posso correre e sfruttare la mia velocità, cercare di servire assist alle mie compagne e aiutare sia in fase offensiva che difensiva. I miei idoli calcistici sono Lamine Yamal e Aitana Bonmati, giocatrice del Barcellona e della nazionale spagnola».

Avete vinto l’atteso match contro il Moncalieri. Tu arrivavi a questa sfida dopo un periodo difficile a causa di un infortunio. Ci racconti cosa hai provato segnando due gol? Hanno una dedica speciale? «Segnare due gol dopo un periodo così complicato è stato liberatorio. Tornare in campo dopo l’infortunio è stata una sfida per me stessa; all’inizio non è stato facile: avevo paura di non riuscire a recuperare e di non tornare più allo stato fisico e mentale di prima. Quei due gol rappresentano tutto il lavoro, la determinazione e la voglia di non mollare che ho provato sin dal primo giorno di fisioterapia – spiega Emma, che rivolge un ringraziamento speciale all'Area Medica del Torino Football Club - La prima dedica va alla mia famiglia, che mi ha sempre portato ad ogni seduta di fisioterapia, ad ogni visita, ad ogni allenamento, ma soprattutto non ha mai smesso di credere in me aiutandomi soprattutto sul piano mentale, incoraggiandomi sempre. La seconda è per le mie compagne di squadra, perché nonostante la distanza mi hanno costantemente sostenuto e contattato per sapere come procedesse il mio percorso verso il rientro. Ricordo il primo allenamento dopo l’infortunio: ero spaventata all’idea di essere indietro rispetto alle altre, com’era naturale che fosse, ma le mie compagne non me l’hanno mai fatto notare, aiutandomi a superare le difficoltà e incoraggiandomi a migliorare ogni giorno. Infine, una parte la dedico a me stessa: questi gol sono la prova che con grinta, coraggio e determinazione si possono superare anche gli ostacoli più difficili».