BORGARO TORINESE - È stata ridotta in appello la pena inflitta a un allenatore di tennis, accusato da una ragazza, ex promessa italiana. La Corte ha ricalcolato la condanna iniziale, scendendo da 4 anni e 6 mesi (condanna inflitta nel 2024 dal tribunale di Ivrea in primo grado) a 1 anno e mezzo, con pena sospesa. I giudici della II sezione penale della Corte d'Appello di Torino hanno dichiarato prescritto il reato di violenza sessuale, ma hanno confermato la responsabilità per maltrattamenti, riferiti al periodo in cui l’atleta, all’epoca minorenne, era affidata al coach per la preparazione sportiva.
L’uomo dovrà versare una provvisionale di circa 20 mila euro. Inoltre, è stato interdetto per cinque anni dai pubblici uffici e, in via definitiva, da qualsiasi incarico scolastico che implichi contatto con minori. La difesa si dice soddisfatta per la prescrizione e ha annunciato ricorso in Cassazione. Anche la parte civile ha accolto positivamente la sentenza visto che è stato riconosciuto il reato di maltrattamenti.
Durante il rapporto professionale, la giovane era al 666° posto del ranking mondiale di tennis. Ha raccontato di essere stata sottoposta a pressioni psicologiche, battute sessiste e di essere stata costretta, in più occasioni, a dormire nello stesso letto del coach. I fatti contestati al maestro riguardano il periodo tra il 2011 e il 2013, avvenuti durante gli allenamenti a Borgaro e nel corso di diversi tornei in Italia e all'estero.
La denuncia è arrivata solo nel 2019, al ritorno dagli Stati Uniti, dove la giovane si era laureata in psicologia dello sport e aveva preso coscienza della gravità dei fatti.








