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BRANDIZZO - Insieme allo sgomento e al profondo dolore per quanto accaduto e al cordoglio alle famiglie delle vittime espressi già la scorsa notte da Rfi, la stessa Rete Ferroviaria Italiana si è immediatamente attivata, insieme alle autorità competenti, alle quali sta offrendo il più ampio supporto e collaborazione, per ricostruire la dinamica e le cause del tragico incidente di Brandizzo, nel quale hanno perso la vita cinque operai di una ditta esterna appaltatrice dei lavori.

Le vittime sono Michael Zanera, 34 anni di Vercelli; Giuseppe Sorvillo, 43 anni di Brandizzo; Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni di Vercelli; Giuseppe Aversa, 49 anni di Chivasso ma residente a Bordo d'Ale; Kevin Laganà, 22 anni di Vercelli. Erano tutti operai della società Sigifer Srl di Borgo Vercelli.

Sotto indagine è il rispetto della procedura di sicurezza vigente. Infatti, questo genere di interventi di manutenzione, che nello specifico riguardavano il cosiddetto armamento (binari, traverse, massicciata) ), Rfi le affida anche a imprese esterne qualificate e certificate, e si eseguono come previsto in assenza di circolazione dei treni. Il cantiere può essere attivato, quindi, soltanto dopo che il responsabile della squadra operativa del cantiere, in questo caso dell’impresa, ha ricevuto il nulla osta formale ad operare, in esito all’interruzione concessa, da parte del personale abilitato di Rfi.

Per quanto riguarda la velocità del treno investitore, le condizioni della linea gli consentivano in quel tratto di raggiungere una velocità massima di 160 chilometri orari. La questione è un'altra, secondo Rfi: i lavori - secondo procedura - sarebbero dovuti iniziare soltanto dopo il passaggio di quel treno. In tal senso il sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni, ha rilasciato dichiarazioni sul tema: «Da notizie che ho avuto dagli operai presenti, pare ci sia stato un problema di comunicazione tra la squadra presente sul posto e chi doveva coordinare i lavori. Ma sarà la magistratura a fare chiarezza su quello che è successo».