BRANDIZZO - Una tragedia immane, come l’ha definita il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. L’ennesima strage sul lavoro. Nella mattinata di oggi, giovedì 31 agosto 2023, poche ore dopo la terribile notte appena trascorsa a Brandizzo, dove cinque operai al lavoro ai binari della linea Torino-Milano sono stati travolti e uccisi da un treno in transito, la procura di Ivrea, coordinata dalla pubblico ministero Giulia Nicodemo, ha aperto un’indagine per disastro colposo e omicidio plurimo contro ignoti.
LA RICOSTRUZIONE DELL’INCIDENTE - Gli inquirenti stanno vagliando tutte le ipotesi e ricostruendo con la massima precisione possibile tutti i fatti e la dinamica dell’incidente. La situazione è complessa. Quello che si sa con certezza è che la squadra, composta da 7 persone, aveva appena iniziato a lavorare quando è sopraggiunto a 160 chilometri orari un treno in transito. Un convoglio non in servizio commerciale che stava trasportando dei vagoni passeggeri da Alessandria a Torino.
L'impatto è stato tremendo: cinque operai sono morti sul colpo. Gli altri due, appena sfiorati dal treno, seppur sotto shock, se la sono cavata solo con un enorme spavento e sono stati comunque costretti a ricorrere alle cure dell'ospedale di Chivasso. In ospedale anche i due macchinisti del treno, anche loro sotto shock, che si trovavano in cabina quando il locomotore del treno regionale ha travolto gli operai. Il macchinista ha azionato il freno ma, vista la velocità, il convoglio si è fermato a circa un chilometro di distanza rispetto al punto d'impatto, sul binario 1 in direzione Torino.
L’INDAGINE DELLA PROCURA - Potrebbe, il condizionale è d’obbligo, esserci stato un problema di comunicazione tra gli operai al lavoro sui binari e chi li avrebbe dovuti avvertire del passaggio del treno. Il macchinista era all’oscuro dei lavori in corso sulla tratta. Da verificare anche l’alta velocità con cui viaggiava il treno. Gli inquirenti stanno, per questi motivi, raccogliendo tutta la documentazione relativa ai lavori in corso e su quali misure di sicurezza dovessero essere osservate dagli operai della Sigifer e chi abbia ordinato lo spostamento dei vagoni quella notte, proprio su quei maledetti binari a Brandizzo.