IVREA - La procura di Ivrea ha ascoltato come persone informate sui fatti i due macchinisti del treno coinvolto nell'incidente ferroviario della scorsa notte a Brandizzo. Il convoglio, al binario 1, ha provocato la morte di cinque operai che stavano effettuando la manutenzione in quel tratto della linea Torino-Milano. Il fascicolo aperto dalla procura di Ivrea resta per ora a carico di ignoti. Le ipotesi di reato sono disastro ferroviario colposo e omicidio plurimo colposo. I due macchinisti e i due operai superstiti sono stati assistiti dal personale dell'Asl To4 che ha fornito loro supporto psicologico in questo delicato momento.
Intanto la circolazione tra Settimo e Chivasso è ripresa solo alle 19 di oggi. I treni Intercity e Regionali hanno subito ritardi, cancellazioni e limitazioni di percorso. Sono 43 i treni soppressi solo nella giornata di oggi. Un'altra sessantina, invece, sono stati limitati nel percorso.
Dramma e disperazione per i famigliari di Kevin Laganà, Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Aversa, Giuseppe Saverio Lombardo, i cinque operai che hanno perso la vita. Erano tutti dipendenti della Sigifer di Borgo Vercelli. Con loro c'erano altri due colleghi che si sono salvati per miracolo. Uno dei due è caduto di lato per lo spostamento d'aria al passaggio del treno e l'altro era più distante con degli arnesi. Il più giovane degli operai che hanno perso la vita era Kevina Laganà, un ragazzo di 22 anni residente a Vercelli. Melania, compagna del papà di Kevin, lo ricorda solare e dedito al lavoro: «Era contento perché da un anno aveva trovato questo posto. L'abbiamo visto ieri sera a cena, come quasi tutti i giorni. Siamo distrutti». «È sempre stato un grande lavoratore, da quando aveva 18 anni, con un sorriso brillante, educato e con tanta voglia di vivere. Assurdo sia tutto finito», aggiunge la cugina, Cinzia.
Michael Zanera, 34 anni, anche lui di Vercelli aveva pubblicato su TikTok, 24 ore prima dell'incidente, una foto di una rotaia sulla quale si era formata una croce. Il suo commento: «Dio mi vuole dire qualcosa». Giuseppe Sorvillo, 43 anni di Brandizzo, aveva cambiato lavoro da appena sei mesi e abitava poco distante il luogo della tragedia, insieme alla moglie e ai due figli di sette e nove anni. Le altre vittime Giuseppe Aversa, 49enne di Borgo d'Ale (Vercelli), originario di Chivasso e Giuseppe Saverio Lombardo, 52enne di Vercelli.