CALUSO - La notte tra sabato 27 e domenica 28 maggio 2023 è stata caratterizzata da forti perturbazioni che hanno interessato il Canavese. San Benigno, Caluso e alcuni territori limitrofi tra le zone più colpite dalle precipitazioni che localmente hanno dato luogo a nubifragi che hanno scoperchiato tettoie, creando danni, specie al settore agricolo.
Bartolomeo Merlo, presidente del Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione dei vini Docg di Caluso e Doc Carema e Canavese, commenta: «Seppure sia ancora difficile stimare l'entità dei danni, nella parte bassa di Caluso, la perdita è quasi al 100%, quindi nell’anno dell’Erbaluce, vitigno della regione Piemonte, non avremo produzione. Nella parte collinare, molte viti erano già fiorite, attualmente è difficile capire se ci potrà essere o meno una certa ripresa. Purtroppo laddove la grandinata è stata più violenta, possiamo temere anche conseguenze per le vendemmie future oltre che per quella del 2023».
Sul fronte cerealicoltura, la situazione, a prima vista, potrebbe essere meno impattante, seppure delicata. Il mais è stato colpito ma con la piantina ancora piccola e quindi con possibilità di ricaccio; mentre frumento e orzo, laddove si è manifestata la grandine erano già in fase di spigatura, pertanto, seppur allettati, si spera di recuperare gran parte del prodotto. Nell’Eporediese si riscontra la distruzione delle coltivazioni di piccoli frutti.
Il presidente di Confagricoltura Torino, Tommaso Visca di fronte a tale calamità aggiunge: «Il mutamento climatico è ormai un dato di fatto che non si può più ignorare. Non si tratta più di fenomeni isolati ma di un concatenarsi di emergenze, dalla siccità ai nubifragi, che mettono a rischio il settore primario. Confagricoltura Torino è vicina agli agricoltori colpiti. Siamo in attesa di una valutazione più precisa del disastro ma già si percepiscono ingenti perdite in alcune zone per i viticoltori ma anche per frutticoltori e cerealicoltori».