VOLPIANO-CHIVASSO - All’alba di oggi, nelle province di Cuneo e Torino, i carabinieri del comando provinciale di Cuneo hanno arrestato quattro malviventi ritenuti responsabili, a vario titolo, di furti in abitazione, ricettazione e falsificazione di targhe. Il provvedimento scaturisce da una complessa attività di indagine, denominata «Centauro», avviata dai carabinieri nell'agosto del 2022 nei confronto di un gruppo di ladri, con base tra Carmagnola e Villafranca Piemonte, in grado di operare in una molteplicità di luoghi, dimostrando una non comune padronanza del territorio. Tra i centri nei quali sono stati commessi i reati figurano anche Volpiano e Chivasso dove la banda ha messo a segno furti nelle case. Gli altri Comuni dove la banda è entrata in azione sono Pralormo, Rivalta, Rosta, Torre Pellice, Baldissero Torinese, Poirino, Cafasse, Bricherasio e Carmagnola.

Le indagini hanno dimostrato come gli indagati operassero tanto con la tecnica del falso operatore di società di utility, accedendo così all’interno delle abitazioni di ignari anziani, raggirandoli e derubandoli dei risparmi, quanto, più semplicemente, con veri e propri furti nelle case lasciate incustodite dai proprietari, portando via contanti, gioielli, apparecchiature elettroniche ed altro. La tecnica utilizzata per raggirare le anziane vittime era ben collaudata: i malviventi si presentavano alla porta indossando un falso cartellino di identificazione, riferivano che era in corso la riparazione delle linee elettriche e che, per via di particolari operazioni da eseguire all’interno dell’abitazione, sarebbe stato più sicuro raccogliere il denaro ed i preziosi all’interno di una borsa per non danneggiarli: quindi, approfittando del primo momento di distrazione delle vittime, si impossessavano del bottino per poi darsi alla fuga a bordo di scooter.

Sono 26 i colpi messi a segno. Le vittime hanno un’età compresa tra i 67 e gli 85 anni. Ogni colpo fruttava tra i 2000 e gli 8000 euro. Dei quattro italiani arrestati dai carabinieri, due si trovano in carcere ad Asti (e hanno 37 e 34 anni) e due sono ai domiciliari. Le indagini dei carabinieri sono comunque ancora in corso perchè è possibile che la banda abbia agito anche in altri Comuni del Canavese.