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CIRIE' - Il dottor Adalberto Brach del Prever è il direttore della pediatria dell'ospedale di Ciriè. Il suo staff ha preso in cura il neonato trovato vicino ai bidoni dell'immondizia ieri sera, sabato 13 gennaio 2024, a Villanova Canavese. «Fortunatamente dal suo abbandono al ritrovamento non è passato molto tempo, ma è arrivato in ospedale in ipotermia - spiega il primario - dal suo arrivo è tenuto in incubatrice per motivi di sicurezza, ma è in buone condizioni di salute, pesa più di tre chilogrammi e al momento non emergono particolari problematiche».

Brach del Prever sottolinea che «in tutti gli ospedali è possibile partorire in anonimato» per evitare di assistere alle drammatiche scene che hanno visto protagonista il piccolo Lorenzo (nome scelto proprio dai pediatri del reparto di Ciriè). Per fortuna il neonato è stato trovato subito altrimenti difficilmente sarebbe sopravvissuto alle temperature notturne.

Come conferma la certa dei servizi dell'Asl To4, «in ospedale, al momento del parto, si garantisce la massima riservatezza, senza giudizi colpevolizzanti, ma con interventi adeguati ed efficaci, per assicurare - anche dopo la dimissione - che il parto resti in anonimato. La donna che non riconosce e il neonato sono i due soggetti che la legge tutela, intesi come persone distinte, ognuno con specifici diritti. La legge consente alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’ospedale dove è nato affinché sia assicurata l’assistenza e anche la sua tutela giuridica. Il nome della madre rimane per sempre segreto e nell’atto di nascita del bambino viene scritto nato da donna che non consente di essere nominata».