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COLLERETTO CASTELNUOVO - Il sindaco di Colleretto Castelnuovo, Aldo Querio Gianetto, è stato condannato per diffamazione dal giudice di pace del tribunale Ivrea Giampiero Caliendo. Il primo cittadino valligiano dovrà pagare, insieme alle spese giudiziarie, una multa di 900 euro, oltre ai danni alla parte civile. A citarlo in giudizio è stato Giampiero Bozzello Verole, direttore della «vecchia» Comunità Montana Valle Sacra.

I fatti risalgono al 2018 e sono avvenuti nel corso di una riunione che si è svolta nella sala consiliare di palazzo Antonelli alla presenza di altri amministratori locali. In quell’occasione il borgomastro collerettese avrebbe accusato Giampiero Bozzello Verole di aver «dimenticato» di chiedere un contributo regionale annuo da 30mila per i servizi scolastici dei Comuni dell'Unione. Il giudice ha ritenuto che non sussistevano i requisiti oggettivi per partecipare a quel bando regionali e per tanto ha valutato le dichiarazioni di Aldo Querio Gianetto «inveritiere e certamente tali da ledere la reputazione» del direttore.

Il pronunciamento ha molto amareggiato il sindaco di Colleretto, che è stato anche presidente dell’Unione Montana Valle Sacra: «Sono sindaco dal 2014 e all’epoca dei fatti nel 2018 ero anche presidente dell’unione montana Valle Sacra. Abbiamo ereditato dalla comunità montana una situazione che contemplava tra l’altro ingenti debiti scolastici (che abbiamo dovuto ripianare a livello comunale), gestione impropria dei fondi Ato e delle partecipate (non solo Asa), che hanno generato e generano perdita di denaro pubblico. Durante una riunione riservata, e che tale doveva rimanere, alla presenza del sindaco e di alcuni consiglieri del Comune di Castellamonte, in virtù di una richiesta inoltrata di trasparenza nella governance dell’unione montana di cui Castellamonte fa parte, ho espresso le mie critiche e le intenzioni reattive che poi in parte avrei concretizzato nel produrre degli esposti, alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, per tutelare gli interessi dell’ente che rappresentavo. Quella riunione è stata registrata a mia insaputa e l’audio integrale di tale registrazione tramite un consigliere del Comune di Castellamonte è stata divulgata. Non che all’interno di quella registrazione ci siano insulti o frasi accese, ma ho fatto i nomi dei soggetti che ritenevo a vario titolo responsabili di fatti in base alla documentazione in mio possesso (delibere, determine, atti notarili, rendiconti), avvenuti per lo più in anni in cui ero ancora un privato cittadino. La scorsa settimana si è concluso un calvario che durava da un anno e mezzo con la mia condanna per diffamazione. Le sentenze si rispettano e altro non dico se non che verrà presentato un ricorso alla Corte d’Appello». 

«Faccio tesoro di questa esperienza. Rimangono la delusione e l’amarezza oltre che la sofferenza che ho provato nel corso di questi 6 anni, collaborando con le varie unità inquirenti e attendendo una giustizia per le denunce e le segnalazioni fatte a tutela dell’Unione Montana che non è arrivata – aggiunge Aldo Querio Gianetto - Non entro nei dettagli ovviamente, tuttavia vi segnalo tra l’altro di essere stato aggredito nel corso della vicenda, alla presenza di testimoni e sotto l’occhio delle telecamere di videosorveglianza del mio paese, come si direbbe sulla pubblica via. Ma picchiare un sindaco a parole o come nel mio caso fisicamente non è rilevante e in 6 anni non si è trovato il tempo per istruire un processo. Sappiamo di essere responsabili di qualunque evento, anche della neve che cade sulle strade e che noi non riusciamo a fare evaporare prima che tocchi terra, creando disagi alla circolazione… quindi se ve le danno, non perdete tempo a denunciare. Incassate e basta. In questi 10 anni di amministrazione pubblica ho compreso in maniera chiara e incontrovertibile che alla fine gli unici che pagano sono i cittadini, al di là della nostra opera nel tentare di tutelarli. Al massimo paghiamo noi, personalmente, di tasca nostra, perché siamo i primi cittadini, ma nessun altro. Ancora questo: facciano attenzione soprattutto i sindaci che sono presidenti di un’unione montana, perché magari può anche capitare che una valutazione riservata, giusta o sbagliata che sia, fatta a 8 amministratori che non sono del vostro comune, vi proietti su quotidiani e siti web, esponendovi a 1000 commenti e 1000 valutazioni negative oltre che ad un danno economico personale. Ma in questo caso si chiama diritto di cronaca. Amo troppo il mio Paese altrimenti mi sarei già arreso da tempo».