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FAVRIA - Un 28enne domiciliato a Carmagnola è stato condannato ieri dal tribunale di Ivrea a tre anni e un mese di reclusione perchè era solito, secondo quanto ricostruito dalle indagini, malmenare la compagna e minacciarla di morte. Accecato da una profonda gelosia, l'uomo non esitava a maltrattare la donna, di un paio d'anni più giovane. I fatti, che si sono verificati fino al 2020, si sono svolti a Favria dove la coppia abitava. Con l'aggravante che spesso gli episodi si svolgevano sotto gli occhi della bimba della coppia, all'epoca di appena due anni.

La gelosia del 28enne è diventata, per la compagna, un vero e proprio calvario. Secondo le indagini la donna avrebbe subito vessazioni e umiliazioni quasi quotidianamente con insulti di estrema pesantezza e dirette minacce: «Se chiami i carabinieri ti ammazzo». E in più occasioni scattarono anche le botte. In un caso anche pubblicamente, agli inizi del 2020, quando il 28enne la aggredì sulla pubblica piazza accusandola di aver fatto delle avance ad un amico. Una situazione di drammatica violenza che si è risolta, in parte, solo quando la donna è scappata, trovando rifugio dai genitori insieme alla bambina. Il compagno non perse occasione di minacciarla ripetutamente di morte, promettendo la stessa sorte anche ai suoceri. 

Per il 28enne, di etnia sinti, è scattata quindi la condanna a 37 mesi. È stato però assolto dall'accusa di aver violato gli obblighi di assistenza familiare ma dovrà versare alla compagna un risarcimento di 10 mila euro. Il legale dell'uomo ha chiesto al collegio la sostituzione della pena detentiva con quella dei domiciliari. Il tribunale deciderà ai primi di giugno.