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IVREA - Ventidue anni dopo il delitto di Novi Ligure, nuovi guai giudiziari all'orizzonte per Omar Favaro, condannato con l'allora fidanzata Erika De Nardo, per la tragedia del febbraio 2001, quando la madre e il fratellino della ragazza furono uccisi a coltellate. Nel dicembre 2001, il tribunale dei minori di Torino ha condannato in primo grado Erika a 16 anni e Omar a 14 anni di carcere, sentenza confermata in Cassazione.

L'uomo, che ha scontato la pena, ora è indagato dalla procura di Ivrea per violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti dell'ex moglie, da cui si è separato. Secondo le accuse, gli episodi sarebbero avvenuti tra il 2019 e il 2021, con particolare riferimento ai tempi delle restrizioni covid. I maltrattamenti e le violenze si sarebbero verificati in un appartamento del torinese dove la coppia a quel tempo viveva, con l'aggravante che alcuni episodi si sarebbero svolti sotto gli occhi della figlia minorenne dei due.

La procura di Ivrea ha chiesto la misura del divieto di avvicinamento per Favaro, respinta però dal giudice per le indagini preliminari secondo il quale, dal momento che la coppia si è separata, non sussiste più l'attualità del pericolo. Sulla decisione la procura eporediese ha presentato ricorso in appello e sul caso dovrà esprimersi il Tribunale del Riesame di Torino. I legali di Omar hanno già respinto le accuse definendole «infondate e calunniose», anche perchè vanno ad inserirsi nella causa di separazione con l'ex moglie dove è in ballo l'affidamento della figlia.