IVREA - Una nuova sentenza del Tribunale del Lavoro di Ivrea segna una svolta sul precariato scolastico. Il giudice ha dichiarato illegittimo l’algoritmo ministeriale usato per assegnare le supplenze dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, accogliendo il ricorso di una docente esclusa da un incarico. Il Ministero dell’Istruzione dovrà risarcirla con oltre 10mila euro per il mancato guadagno.
La decisione, contenuta nella sentenza del tribunale eporediese, punta il dito contro un sistema automatizzato che costringe i candidati a indicare sedi «alla cieca», senza conoscere le disponibilità effettive. Un meccanismo definito «del tutto irragionevole», che finisce per penalizzare chi ha più titoli e meriterebbe l’incarico. Se un docente non seleziona una sede che poi si rivela libera, viene considerato rinunciatario: una stortura procedurale che nega il principio di meritocrazia.
La docente in questione ha subito una vera e propria esclusione indebita. Il tribunale ha riconosciuto il danno economico subito, condannando il Ministero a pagare 10.011 euro più interessi per la perdita economica legata alla mancata assunzione. Il ricorso è stato sostenuto dal sindacato Anief, che denuncia da anni le distorsioni del sistema. Secondo i legali, questa sentenza è solo una delle tante che smascherano i limiti di un algoritmo che non garantisce trasparenza né equità.








