«Oggi il Ministro Di Maio incontra le Organizzazioni Sindacali per la vertenza Embraco, che dopo le promesse di Calenda e Di Maio segna il passo e non decolla l’investimento firmato dai Ministri. Mi auguro che sia anche l’occasione per “liberare dai cassetti” il dossier delle Aree di Crisi Complessa e dare ulteriori strumenti, sia economici che di ammortizzatori, per l’area torinese che deve affrontare un 2019 impegnativo dal punto di vista della crisi industriale». Lo afferma Claudio Chiarle, segretario generale Fim-Cisl Torino e Canavese.
«Sinora il Ministro a Torino ha fatto solo “passerelle” e anche blindate, come quella alle OGR del 4 marzo, in cui ha di nuovo promesso lo sblocco del dossier, ma nulla è successo e sono passati altri 20 giorni».
«Anche sui casi più spinosi e difficili come Comital, Lamalù, Blutec, Embraco per parlare solo dei metalmeccanici torinesi, il Ministro ha svolto la funzione di tamponare con decreto sugli ammortizzatori sociali ma non abbiamo ancora visto la funzione “sviluppo economico”. Su Comital e Lamalù non abbiamo acquirenti e il tempo corre; su Embraco gli investimenti di Ventures tardano e i lavoratori non rientrano e il lavoro promesso non si vede. Bisogna dire che una buona dose di
propaganda la mise anche il precedente Ministro Calenda e il risultato che nulla si muove. Ecco perché serve, subito, sbloccare il dossier aree di crisi che non può essere scambiato con altri dossier».
LAVORO IN CANAVESE - «Su Comital e Lamalù non abbiamo acquirenti e il tempo corre»
Volpiano Claudio Chiarle, segretario generale Fim-Cisl Torino e Canavese, sprona il Ministro Di Maio: «Sinora il Ministro a Torino ha fatto solo "passerelle". Ora bisogna sbloccare il dossier delle Aree di Crisi Complessa per affrontare la crisi»
