LORANZE' - Valorizzare e riqualificare l’ex Marxer, Centro di Ricerca farmaceutica testimonianza autorevole del patrimonio industriale di matrice olivettiana dismesso da fine anni ’80. Artefice dell’impresa è il Consorzio Insediamenti Produttivi che, con l’acquisto degli edifici e dell’area sita a Loranzè, alle porte di Ivrea, nel cuore del Canavese, ha avviato un progetto di riqualificazione finalizzato al riuso per iniziative industriali contemporanee. L’intervento riguarda una superficie di 50000 metri quadri dell’area, con un totale di spazi edificati di 11000 metri quadri, di cui 8100 relativi ai due edifici principali originariamente adibiti a produzione e ricerca.
Il progetto affonda le radici nel passato dello stabilimento, con l’intento di restituire al futuro quel patrimonio d’innovazione e cultura, in continuità concreta con lo spirito delle fabbriche olivettiane. In quest’ottica la riqualificazione dell’ex Marxer mira a valorizzare la qualità architettonica dello stabilimento garantendone un riuso adattivo: al passo con tecnologia, innovazione e esigenze industriali attuali, attento ai parametri di sostenibilità ambientale ed economica e animato da altrettanta fiducia e ottimismo, ingredienti indispensabili per la crescita. L’iniziativa potrà beneficiare dell’esperienza del Consorzio, dal 1981 impegnato al fianco di operatori economici e istituzioni locali nello sviluppo di progetti orientati alla realizzazione di grandi aree industriali e al riuso e alla valorizzazione di edifici e siti dismessi o sottoutilizzati, luoghi che in molti casi hanno ospitato la storia industriale del Piemonte, tra cui il fabbricato Olivetti di Aglié di cui ha curato acquisto e ri-destinazione.
Le prospettive di riuso e trasformazione dell’insediamento sono state condivise con rappresentanti delle istituzioni e operatori economici nel corso dell’evento “Le radici del futuro” promosso il 20 settembre dal Consorzio Insediamenti Produttivi in collaborazione con l'associazione Welc-Home to my House, l’Associazione Spille d’Oro Olivetti, insieme a Sertec Engeneering Consulting. L’incontro, cui è seguita la prima visita ufficiale al sito, è stato l’occasione per illustrare le ipotesi del gruppo di lavoro per riprogettare l’ex Marxer, a partire dalla lottizzazione degli spazi, con l’obiettivo di renderlo attrattivo per aziende negli ambiti della produzione industriale e ricerca ma anche dei servizi o della logistica. In evidenza le opportunità che l’operazione potrà offrire per attrarre nuovi investimenti e promuovere lo sviluppo economico e occupazionale dell’area, contenendo il consumo di suolo e innescando processi di rigenerazione urbana attraverso il dialogo collaborativo tra attori pubblici e privati.
UN ESEMPIO DI BELLEZZA E BENESSERE PER I LAVORATORI
Lo stabilimento Marxer, fondato nel 1959 a Loranzè durante il boom industriale che coinvolse il territorio piemontese, è stato un importante Centro di Ricerca farmaceutica e produzione di farmaci. Progettato dall'architetto Alberto Galardi e dall'ingegnere Antonio Migliasso su incarico di Adriano Olivetti, il complesso è diventato uno dei primi esempi in Italia dello stile architettonico brutalista, parola che deriva dal francese beton brut, cemento armato a vista. L'idea di Silvia Olivetti e di suo marito Antoine Màrxer, scienziato di fama internazionale, era quella di creare una "fabbrica della scienza" a misura di persona, dove gli spazi di lavoro fossero strettamente collegati ad aree verdi e servizi per il benessere dei lavoratori. Inaugurato nel 1962 lo stabilimento ricevette numerosi riconoscimenti a livello internazionale per la sua innovazione e modularità, soprattutto grazie all'uso del cemento armato a vista nonché l’integrazione della luce naturale negli ambienti di lavoro.
Il complesso subì un ampliamento nel 1972 con la creazione del Rbm (Ricerche Biomediche Marxer), per ospitare attività di ricerca.
Tuttavia, dopo vari cambi di proprietà, lo stabilimento venne progressivamente abbandonato dal 1987 e smantellato nel 1990; negli anni 2000-2010 ci furono tentativi di recupero, ma senza successo. L’esperienza della Marxer gettò un seme fecondo nel territorio canavesano dove a fine anni ’90 sorse, grazie all’intuizione di Silvano Fumero scienziato illustre e allora direttore di Rbm, un Parco scientifico e tecnologico per le biotecnologie e le Scienze della Vita: il Bioindustry Park Silvano Fumero Spa Società Benefit, oggi un’eccellenza nel settore e motore di sviluppo per il territorio.
RICONNETTERE IL SITO CON IL TERRITORIO
Con l’acquisto degli edifici e dell’intera area il Consorzio Insediamenti Produttivi ha realizzato un primo rilevante intervento di pulizia e ripristino per accedere al sito, oggi un cantiere, in sicurezza. L’opportunità ha suscitato l’interesse del Festival Welc-Home to my House focalizzato sulla valorizzazione del grande patrimonio architettonico e culturale lascito della Olivetti attraverso la visita al pubblico di luoghi del lavoro, centri dei servizi sociali e culturali e residenze private progettate dall’azienda per i propri dipendenti. Tra le novità dell’edizione 2024 il Festival proporrà la visita allo stabilimento, in collaborazione con Sertec srl. La visita, gratuita su prenotazione obbligatoria, sarà proposta il 28-29 settembre e 5-6 ottobre, dalle 11-13 e dalle 14-16. La visita sarà introdotta dalla presentazione storico-tecnica del complesso. Info: info@welchometomyhouse.it.