PAVONE CANAVESE - Tutto il Canavese piange Sara Cornelio. Aveva le farfalle negli occhi sognanti e l’arcobaleno nel cuore. Indossava un sorriso contagioso e bello come quei girasoli che tanto adorava, riuscendo a volare in alto senza paura di cadere anche quando quelle maledette spine che aveva nei polmoni la costringevano a letto. Era una giovane grande guerriera e se ne è andata lottando fino all’ultimo, sostenuta dalla sua fede e dall’affetto dei suoi cari e familiari.
Sara Cornelio aveva solo 23 anni, laureata al Dams (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) scriveva e collaborava come editor con una casa editrice. Leggere, suonare il pianoforte e la musica erano le sue passioni ed era una talentuosa artista, autrice di libri e canzoni. Nel 2019 aveva presentato il suo libro «Un dono mi ha salvata» al Salone del Libro di Torino.
Nata a Ivrea nel 1998, lascia papà Marco, mamma Irene e il fratello Luca e soprattutto un vuoto enorme nelle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerla. La 23enne canavesana, che aveva saputo reagire con una forza indescrivibile alla fibrosi cistica, che nel 2016 l’aveva costretta a un delicato trapianto di polmoni, è stata strappata alla vita da una brutta polmonite virale. Un tiro mancino del destino e una terribile complicanza che l’aveva costretta nelle scorse settimane al ricovero in ospedale a Torino.
«Questa attesa ci costringe a fermarci, ma non ci impedisce di viaggiare con la mente. E forse è proprio a questo che ci invita: a pensare. Non un pensare qualunque, distratto - scriveva nel suo blog - Ma un viaggio con noi stessi, con le nostre paure, le nostre debolezze, ma anche i nostri progetti, le aspirazioni, gli affetti». Sara si dovuta fermare ma quegli affetti, la famiglia, gli amici e i conoscenti le sono stati accanto fino alla fine, pregando notte giorno per lei e per un miracolo che purtroppo non si è realizzato.
Sono già tantissimi i messaggi di cordoglio comparsi in queste prime ore di lutto sulla pagina facebook della ragazza: «Emanavi troppa luce. E la luce ti ha voluta a sé». «Dolce Sara… abbiamo sperato fino all'ultimo ma Dio ha deciso che voleva un'altra stella, la più bella. Non ci sono parole soltanto tanta sofferenza… Sentite condoglianze alla tua splendida famiglia. Riposa in pace dolce Angelo». Tutti porteranno per sempre, inciso in maniera indelebile al centro del loro cuore adesso spezzato, il ricordo di Sara e del suo insegnamento più grande: andare oltre i propri limiti e vivere sempre a pieno questa vita meravigliosa anche quando è fragile come un prezioso e luminoso cristallo.