RIVAROLO CANAVESE - Gli esiti dell'autopsia non hanno fatto luce sulla morte dell'operaio 35enne di Castellamonte, originario del Burkina Faso, trovato senza vita lo scorso 27 maggio 2023 nelle acque del torrente Orco, tra Rivarolo Canavese e Feletto. I primi risultati dell'esame autoptico, infatti, non hanno svelato dettagli utili per ricostruire la dinamica della morte dell'uomo. E, soprattutto, non hanno fornito risposte chiare per capire se il 35enne è caduto nell'Orco per cause accidentali oppure se si è trattato di un suicidio.
Al momento gli accertamenti della procura di Ivrea e dei carabinieri di Rivarolo Canavese sono ancora in corso. L'uomo, residente a Castellamonte, separato e padre di due bambini, lavorava in una ditta della zona. Il giorno prima del ritrovamento non si era presentato in azienda ed è quindi probabile che la scomparsa, tra il 25 e il 26 maggio, sia coincisa con la morte. Tuttavia, come detto, l'autopsia ha solo confermato che il corpo del 35enne non presentava segni di violenza, eccezion fatta per una ferita al capo compatibile con l'urto contro i sassi sul greto del torrente.
In quei giorni, oltretutto, dopo l'ondata di maltempo, la portata dell'Orco era piuttosto consistente: il corpo sarebbe stato trascinato dalla corrente per chilometri prima del ritrovamento tra Feletto e Rivarolo. Il giallo sulle ultime ore di vita del 35enne, insomma, è ancora tutto da risolvere.