SPARONE - La vicenda delle due mucche abbattute a Sparone nei giorni scorsi, di cui vi abbiamo dato notizia in anteprima lo scorso 12 gennaio, non è passata inosservata al mondo animalista. Un gruppo di cittadini del Canavese ha scritto una lettera per chiedere chiarezza sull'accaduto. Lettera che è stata inviata al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, al procuratore della Repubblica di Ivrea, al prefetto di Torino, al direttore generale dell'Asl To4, al sindaco e ai consiglieri comunali di Sparone. Eccone un estratto.
«Possiamo affermare che l’anno 2025 è cominciato all’insegna dell’indignazione e questo perché il 7 gennaio 2025, intorno alle ore 13, è stato disposto l’abbattimento di due mucche, mentre le stesse brucavano in un prato nel territorio di Sparone, poiché considerate pericolose per l’incolumità pubblica. Perché non sono stati interpellati dei veterinari specializzati in telenarcosi? Ci risulta che nel nostro territorio siano presenti dei veterinari specializzati in telenarcosi, che effettuano prestazioni sia per le Asl, sia per gli allevatori privati.
Sarebbe stato pertanto possibile interpellare dei validi professionisti veterinari, specializzati nella narcotizzazione di grossi animali come questi. Secondo quanto riferito, i veterinari hanno sostenuto che la sedazione non sarebbe stata praticabile in sicurezza, poiché richiede una distanza ravvicinata, difficilmente raggiungibile, senza rischiare di essere “caricati” dagli animali. A tal proposito ci siamo attivati e abbiamo provveduto a contattare un Medico Veterinario molto preparato sulla narcotizzazione degli animali, il quale ci ha spiegato, che più volte è stato interpellato dalle varie Asl, per casi difficili e addirittura si è trovato in passato a dover narcotizzare un Toro di una tonnellata, sparandogli da una distanza di 80 metri, intervento pienamente riuscito. Il Veterinario ci ha spiegato che sarebbe stato materialmente possibile, addormentare le 2 mucche, sparando da una distanza che può variare da 10 a 20 metri, massimo 30 metri, senza alcun problema.
Certamente, visto quanto è successo, è stato più “facile” abbattere i 2 poveri animali indifesi e pure affamati, che brucavano tranquilli in un appezzamento di terreno in paese, dove avevano finalmente trovato qualcosa di cui nutrirsi. A tal proposito vogliamo evidenziare che i due animali, erano sfuggiti alla custodia del proprietario da settembre 2024, durante il rientro dall’alpeggio di Ribordone ed erano ormai più di 4 mesi che vagavano nelle campagne del Canavese.
Noi comuni cittadini indignati del Canavese chiediamo a gran voce che si faccia chiarezza su questo gravissimo fatto accaduto e sull’iter seguito per l’abbattimento dei due bovini; che si provveda all’accertamento delle responsabilità di chi ha disposto l’abbattimento; chiediamo di poter conoscere quali servizi e autorità erano presenti al momento dell’abbattimento dei bovini e chi materialmente ha provveduto all’abbattimento degli stessi; chiediamo che si provveda a verificare le responsabilità del proprietario dei bovini, visto che lo stesso non è stato in grado di garantire la sicurezza dei propri animali e neanche di recuperarli dopo mesi; chiediamo trasparenza da parte di tutti gli enti pubblici coinvolti».