L'ambulanza c'è ma, di fatto, non può operare. E la paziente che si sente male deve attendere che arrivi il soccorso da Ivrea. E' successo l'altra mattina a Traversella, uno dei Comuni più «alti» della Valchiusella, in questo periodo particolarmente affollato di turisti. Ed è proprio una villeggiante quella che, colpita da un malore, ha avuto bisogno delle cure mediche. Sul posto sono intervenuti i volontari dell'associazione lombarda «P.as.mil.» che, fino a metà agosto, gestiscono un posto di primo soccorso fortemente voluto dal Comune di Traversella. La turista accusa i sintomi di una sospetta ischemia: il trasporto in ospedale sarebbe urgente. Purtroppo l'ambulanza in dotazione all'associazione milanese non è stata autorizzata dalla Regione ad operare sul territorio piemontese. Burocrazia e poco buon senso: alla fine è dovuta partire la chiamata al 118 e da Ivrea è salita un'altra ambulanza con un'altra equipe medica. 
 
Polemiche a parte, è chiaro che in molti casi un soccorso tempestivo è in grado di salvare la vita delle persone. Anche a bordo di mezzi provenienti da fuori regione. Il sindaco di Traversella, Renza Colombatto, scriverà una lettera all'assessore alla sanità regionale, Antonio Saitta, per segnalare l'accaduto. Il Comune e l'associazione P.as.mil., in realtà, si erano già interfacciati in precedenza con la Regione per ottenere il via libera all'uso dell'ambulanza in caso di emergenza. Il nullaosta, però, non è arrivato. Per fortuna, l'altra mattina, la turista, colpita da una lieve ischemia, se l'è cavata ed è stata trasportata al pronto soccorso dell'ospedale di Ivrea.
 
«P.as.mil. si è dimostrata all’altezza della situazione, gestendo in modo corretto e con ampia professionalità ogni emergenza - dice il sindaco in merito al servizio ambulatoriale gestito dall'associazione lombarda - riuscendo anche con cortesia a moderare le reazioni dei presenti, dei curiosi e dei diretti interessati, mantenendo nervi saldi e calma eccezionale, tranquillizzando anche gli animi dei più esacerbati. Riteniamo che la presenza dei giovani volontari, la cui buona volontà e professionalità sono indubbie, sia stata d’aiuto, ma sopratutto sia risultato alquanto positive il supporto psicologico che è stato offerto con semplicità, professionalità e buon senso».
 
«In eventi di questo genere la tempestività è tutto - fanno sapere dall'associazione lombarda - dover attendere mezz’ora l’ambulanza da Ivrea inficia la qualità e la riuscita dei soccorsi. Il poter utilizzare, quindi partire con il paziente a bordo dell’ambulanza da Traversella, senza dover attendere i soccorsi da fuori Valle, con percorrenze tra i 30 ed i 45 minuti, sarebbe un notevole guadagno in termini di risparmio di tempo e quindi una maggiore qualità degli interventi e quindi maggiore sicurezza per la popolazione. Il Comune e l’Associazione hanno lavorato duramente e a lungo per ottenere da Regione Piemonte l’idoneità sanitaria del mezzo e quindi l’autorizzazione ad utilizzarlo. Purtroppo la Regione non ha evidentemente considerato come una risorsa la possibilità di avere un mezzo in loco».