CASTELLAMONTE - Elena Rodigari è una giovane e orgogliosa (e fa bene) «Cravera», come si chiama la sua piccola azienda agricola. E’ una pastora e casara della Valchiusella e non si ferma mai. Al centro del suo mondo ci sono la famiglia e tante albe e tramonti dedicati ai suoi animali. Quando si racconta ti trasmette una grande forza e non ti lascia dubbi sul perché abbia deciso di trasformare quel suo amore per le capre e la natura, ereditato dalla nonna Mariuccia, nel proprio mestiere. Ariele Muzzarelli è torinese ed ha gli occhi azzurri come il cielo nel quale volano libere le sue adorate api. Era una ragazzina che aveva paura di essere punta da quegli insetti ed è diventata una apicoltrice preparata e appassionata, capace con grinta e determinazione di mettersi in gioco e inseguire il suo sogno: salvare gli “impollinatori” e anche alcuni paesaggi e terreni. Una mission che realizza mettendo insieme cittadini, contadini e allevatori. Elisa Mosca, invece, ha un sorriso contagioso e spiazzante, che nemmeno una laurea in amministrazione aziendale ha potuto racchiudere in 4 mura di un grigio ufficio, perché come lei ha bisogno di nutrirsi di spazi aperti e del verde dei prati delle montagne. Proprio come quelli alle pendici del Monte Mucrone, nel Biellese, dove lavora a stretto contatto con gli animali. E’ custode, infatti, di una tradizione di famiglia portando avanti l’Alpeggio Fontanelle: 30 vacche di razza Pezzata Rossa d’Oropa e 15 capre.
Sono tre delle dieci Donne che salvano la terra, dal nome dell’iniziativa con cui Slow Food Italia ha voluto dare valore e voce a chi, spesso nell’ombra, lavora per custodire la terra, produrre cibo buono, pulito e giusto e – in un certo senso – cambiare il futuro. Sono state le grandi protagoniste, giovedì 9 gennaio 2025, in un centro congressi Martinetti gremito di persone, del riuscito convegno «I diritti della Terra», organizzato da «L’Ort ad Rai» e da Rainiero Biasibetti insieme all’assessorato all'agricoltura e al Comune di Castellamonte. Ad impreziosire la serata ci hanno pensato poi il giovane viticoltore Luca Vitton Gomma dell’azienda vitivinicola Sabbionere che insieme a Kevin ha offerto un assaggio della propria produzione e Mauro Demartini dell’omonima panetteria che ha accompagnato l’appuntamento con i suoi strepitosi prodotti da forno.
All’evento hanno partecipato il sindaco castellamontese, Pasquale Mazza, il vice, Teodoro Medaglia, l’assessore, Patrizia Addis, il capogruppo di maggioranza, Alessandro Musso, e Chiara Orso Giacone, presidente di Slow Food Canavese, insieme ad altri due rappresentanti della condotta locale del celebre sodalizio. «Essere incluse da Slow Food tra le dieci “Donne che salvano la terra” è una responsabilità – spiega Elena Rodigari – Ti dà forse ancora più consapevolezza del lavoro che stai facendo. Se posso dare un consiglio ai giovani è quello di non affidarsi completamente alla tecnologia. Bisogna staccare un po’ ogni tanto e ritrovare un giusto equilibrio con la natura». «Mi fa molto piacere essere qui questa sera – aggiunge elisa Mosca - Il riconoscimento di “Donne che salvano la terra” è stato una grande soddisfazione sia personale che aziendale. E’ un’esperienza che non si potrà mai cancellare nella vita ed è stato un modo per tessere rapporti importanti con altre persone, confrontarsi e conoscere nuove realtà. I giovani devono seguire il loro istinto, il loro cuore. Possono realizzare tutti i loro sogni. Interfacciarsi con le realtà rurali e il mondo agreste può riportarli a quella semplicità e valori di cui ai giorni nostri abbiamo sicuramente bisogno». «Rainiero è un uomo fantastico, molto energetico ed energizzante. Ci ha contattato lui, attraverso la condotta Slow food canavesana. Siamo state rapite dal suo carisma e siamo rimaste entusiaste di partecipare al suo progetto “I diritti della terra” che porta avanti da anni – conclude Ariele Muzzarelli – Il titolo di “Donne che salvano la terra” è per me un onore. Ci dà la possibilità di raccontare un lavoro quotidiano che noi e tante altre persone, donne e uomini, facciamo in modo discreto e silenzioso. Ma non per questo è meno importante. L’attività agricola è la base della nostra società, senza gli agricoltori e gli allevatori non ci sarebbe cibo sulla nostre tavole. Le api, come dico spesso durante le lezioni di educazione ambientale nelle scuole con i bimbi, non hanno un senso dell’io, non agiscono in maniera egoistica e individualistica, ma pensano sempre alla comunità, alla famiglia e al bene collettivo. Auguro ai giovani di oggi e del futuro di riuscire ad avere dentro di loro questo concetto di comunità e che si muovano nel mondo pensando non solo a loro stessi, ma al bene di tutti».
Il corso di orticoltura biologica partirà invece il 16 gennaio e avrà altri appuntamenti il 17, 23, 24, 30 e 31 gennaio 2025 a Castellamonte, nel centro congressi Martinetti. Il programma prevede sei incontri, con inizio alle 20.30 e termine alle 22.30, introdotti da Rainiero Biasibetti e dalle sue lezioni sull’orto biologico.