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Da venerdì 27 a domenica 29 settembre, lo Starlight Stellar Park del Vallone di Saint-Barthélemy, in Valle d’Aosta, ospita la 32esima edizione dello Star Party, tre giorni di osservazioni, astrofotografia e divulgazione scientifica dedicati all’affascinante volta celeste.

Secondo le previsioni, durante il prossimo weekend il cielo dovrebbe essere sereno, creando le condizioni ideali per guardare le stelle senza luce esterna. Gli appassionati avranno a disposizione aree dotate di corrente elettrica per la strumentazione, come l’area verde Leyssé di Nus e le piazzole dell’Osservatori, ma anche i neofiti che vogliono approcciare questa scienza avrà modo di partecipare alle visite guidate notturne o agli spettacoli diurni al Planetario e all’Astronomical Science & Technology Expo (AS&T Expo), esposizione delle ultime novità di strumenti e accessori per l’astronomia. Per i più piccoli è prevista la “ludoteca spaziale” in compagnia di un simpatico robot umanoide, e non manca neanche la musica, con “Moonlight from…”, un concerto del chitarrista Vincenzo Adelini.

Il Vallone di Saint-Barthélemy, sopra il comune di Nus, è considerato tra i migliori luoghi al mondo per vedere le stelle. Nel 2020, la frazione montana Lignan ha ottenuto la certificazione Starlight Stellar Park, rilasciata dalla Fundación Starlight. È la prima località italiana a ricevere il prestigioso riconoscimento, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale di Nus e dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta, rispettivamente Capofila e Soggetto attuatore del Progetto “EXO/ECO – Esopianeti – Ecosostenibilità – Il cielo e le stelle delle Alpi, patrimonio immateriale dell’Europa”, finanziato dal Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Alcotra 2014/20.

Come suggerisce il nome, si tratta di una qualifica analoga a quella di un parco naturale, che però riguarda la parte superiore del nostro orizzonte, la volta celeste. Grazie al Progetto “EXO/ECO” sono stati promossi interventi che, pur illuminando la frazione, mantengono buio il cielo di Lignan e permettono di godere di una meravigliosa visione a occhio nudo e al telescopio. Il marchio di qualità è riconosciuto dall’UNESCO, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura nota per individuare i siti patrimonio dell’umanità, nell’ambito dell’azione internazionale Starlight Initiative per la difesa del cielo notturno. Inoltre è riconosciuto dall’organizzazione mondiale del turismo UNWTO e dall’IAU, l’associazione che raccoglie circa 14.000 astronomi professionisti da 107 nazioni diverse.

Jean Marc Christille, direttore della Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS, gestisce l’Osservatorio Astronomico e il Planetario. “Siamo orgogliosi che Lignan sia il primo Starlight Stellar Park in Italia. È stato un percorso lungo e complesso, i cui passi iniziali risalgono addirittura al 2009, quando l’allora direttore, il prof. Enzo Bertolini, venne a conoscenza della Starlight Initiative. Anni dopo siamo riusciti a portarlo a compimento grazie al Progetto europeo “EXO/ECO”, concluso dopo oltre tre anni di lavoro e nonostante le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria. Avere accesso a un cielo ricco di stelle è importante per chi studia il cosmo, come fanno i ricercatori dell’INAF e di tutte le nazioni, e per ognuno di noi, perché cambia la prospettiva e gli orizzonti culturali con cui guardiamo il mondo”.

“L'inquinamento luminoso, oltre a provocare un danno culturale incalcolabile impedendo la vista del cielo stellato che da sempre ha ispirato l’umanità, ha conseguenze negative, spesso letali, sulla fauna - aggiunge Fabio Falchi, ricercatore all’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso di Thiene - non dimentichiamo poi lo spreco energetico: servono 10 alberi per assorbire la CO2 prodotta per far funzionare un singolo lampione e in Italia ne abbiamo oltre 10 milioni! Assieme alla Corea del sud, siamo il paese del G20 con il maggiore inquinamento luminoso”.

“EXO/ECO” è coordinato in qualità di Capofila dal Comune di Nus, in partenariato con la Communauté de communes Haute-Provence Pays de Banon. “Il Progetto “EXO/ECO” ha permesso di potenziare i due poli astronomici di Saint-Michel-l’Observatoire, in Haute-Provence, e di Saint-Barthélemy», spiega Paolo Calcidese, ricercatore e responsabile delle attività di didattica e divulgazione dell’istituto valdostano.

“L’obiettivo è attrarre sul territorio il turismo culturale, dagli appassionati di astronomia ai semplici curiosi. Abbiamo stabilito sinergie con le realtà locali che si occupano di accoglienza e ringraziamo l’intera comunità per il sostegno ricevuto”, spiega Paolo Cialdese, ricercatore e responsabile delle attività di didattica e divulgazione dell’istituto valdostano.

I lampioni installati a Lignan e nelle frazioni vicine sono dotati di corpi illuminanti a stato solido che permettono un notevole risparmio energetico e contribuiscono all’ulteriore miglioramento del grado di oscurità del cielo, impedendo la dispersione della luce verso l’alto. Grazie a queste soluzioni, la località valdostana ha superato la dura selezione degli astronomi della Fundación Starlight dell’Istituto di Astrofisica delle Canarie, grandi esperti di qualità del cielo.

Contatti: Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS, tel. 0165770050 -info@oavda.it - www.oavda.it