Galleria fotografica

È successo una mattina come tante in un bar affollato di New York: accanto a Eric Pickersgill, un fotografo americano in viaggio di lavoro, una famiglia come tante, padre, madre e due figli: dopo aver ordinato alla cameriera ciò che volevano mangiare, ognuno ha tirato fuori da zaini e tasche il proprio smarthone iniziando a scrollare, in rigoroso silenzio, perfettamente disconnessi dal resto del mondo e soprattutto dai propri cari. Come quattro sconosciuti che dividono una panchina ma non sentono alcun bisogno di impiegare quel tempo facendo due chiacchiere.

Un’immagine rimasta impresa nella testa di Eric, che quel giorno per le strade di New York si è ripetuta centinaia di volte, restituendo l’immagine di un mondo affollato di persone antropomorfe che camminano, attraversano, mangiano e corrono sempre con lo schermo davanti agli occhi, immersi nelle loro cose e in perfetto silenzio.

Pensieri che per Eric si sono trasformati in un’idea destinata a diventare un libro e una mostra fotografica che ha girato il mondo. Si intitola “Removed” e sono le immagini in bianco e nero di decine e decine di persone ritratte in situazioni normali e quotidiane: sul divano, a letto, al ristorante, per strada, in spiaggia e in piscina.

La curiosità è che Eric, un attimo prima di scattare, ha tolto il cellulare dalle mani di ognuno dei soggetti, lasciandoli in pose a tratti inquietanti, con le mani sospese a reggere il nulla e lo sguardo fisso nel vuoto.

Il messaggio di Removed è così chiaro da rendere superflua ogni spiegazione, se non quella di mostrare quanto la tecnologia sia stata capace di impossessarsi delle vite di milioni di persone modificando corpi, gestualità e abitudini, al punto che anche se lo smartphone nelle foto non compare, è facile immaginarlo.

Eric Pickersgill si definisce un artista visivo e padre di tre figli che vive nella Carolina del Nord. Da sempre, il suo lavoro esplora attraverso la fotografia e i video il comportamento umano, la memoria e l’influenza della tecnologia.