Galleria fotografica

Il 1° gennaio 2003, Giorgio Gaber muore nella sua casa di Montemagno di Camaiore, a 64 anni. Se ne andava un artista che ha segnato in modo profondo lo spettacolo e la musica nel secondo dopoguerra. Cantautore, drammaturgo, attore, cabarettista, chitarrista e regista, il “Signor G” era stato tra i primi a intuire la forza prorompente del rock’n’roll, per poi inventare un genere tutto suo: il Teatro canzone.

Nel ventennale della sua scomparsa, il genio libero di Gaber rivive sul grande schermo come protagonista di Io, noi e Gaber, un docufilm scritto e diretto da Riccardo Milani, presentato alla 18esima Festa del Cinema di Roma e nelle sale cinematografiche il 6, 7 e 8 novembre.

Attraverso la voce di familiari e amici, Milani traccia un ritratto intimo e appassionato di Gaber, che include la sua storia personale -attraverso le parole della figlia Dalia e delle persone a lui più vicine- e una sinfonia di voci di colleghi e artisti che lo hanno vissuto e amato. Un omaggio che restituisce al pubblico la personalità ancora oggi viva e attuale del Signor G, tra aspetti inediti e racconti.

Giorgio Gaberscik il suo vero nome, era nato a Milano nel 1939: si diploma in ragioneria e riesce a pagarsi gli studi universitari in Economia e Commercio esibendosi nei locali milanesi, dove conosce Celentano, Mogol e Iannacci. Il suo stile si ispira a quello degli chansonnier francesi, in particolare Jacques Brel.

Debutta con un album per la “Ricordi”, sfornando uno dopo l’altro successi destinati alla storia della musica italiana: “Torpedo blu”, Barbera e champagne”, La ballata del Cerruti”. Del suo stile scanzonato e impegnato insieme si accorge la televisione, che dopo quattro Festival di Sanremo lo chiama alla conduzione di spettacoli in prima serata fra cui “Canzonissima”, dove lancia “Com’è bella la città”.

È il primo germe di un cambiamento profondo nello stile e nell’impegno di Gaber, che per il “Piccolo” di Milano confeziona il recital “Il signor G”, dove alterna canzoni e monologhi tanto ironici quanto sferzanti che toccano temi impegnati come la politica, il sociale, l’amore, la sofferenza e la speranza. “Non mi considero né un filosofo né un politico, ma una persona che si sforza di restituire i segali che avverte nell’aria”, racconta di sé in quegli anni.

Nel 2001, dopo una lunga parentesi teatrale e un silenzio musicale durato 14 anni, pubblica un nuovo album dal titolo significativo: “La mia generazione ha perso”. Segnato dalla malattia, partecipa ancora a un programma in tivù condotto dall’amico di sempre Adriano Celentano, un’esperienza che gli mette la voglia di comporre ancora musica. L’ultimo suo album, “Io non mi sento italiano”, esce dopo la sua morte.

LA TRAMA

Girato tra Milano e Viareggio, nei luoghi della vita di Giorgio Gaber, Io, noi e Gaber è il ritratto più che mai vivo e incisivo del Signor G., al centro di una delle pagine più preziose della storia culturale del nostro paese. Un viaggio esclusivo che attraversa tutte le fasi della sua carriera artistica: dai primissimi esordi nei locali di Milano al rock con Adriano Celentano, dal sodalizio artistico e surreale con l’amico Jannacci agli iconici duetti con Mina e alle canzoni con Maria Monti. Dagli anni della popolarità televisiva al teatro, con l’invenzione, insieme a Sandro Luporini, del Teatro Canzone, piena espressione del suo impegno politico e culturale. Sullo sfondo si staglia il Teatro Lirico di Milano, simbolo del vicendevole amore tra Gaber e il pubblico milanese, e che oggi porta il suo nome: “Teatro Lirico Giorgio Gaber”.

CAST TECNICO

Regia – Riccardo Milani

Sceneggiatura – Riccardo Milani

Fotografia – Saverio Guarna

Montaggio – Francesco Renda

Suono – Adriano Di Lorenzo

Produttori – Gianluigi Attorre e Caterina Mollica per Atomic

Produzione – Atomic

Co-produzione – Rai Documentari, Cinecittà Luce

Collaborazione – Fondazione Giorgio Gaber Onlus

Distribuzione – Lucky Red

Con la partecipazione speciale di

Gianfranco Aiolfi, Massimo Bernardini, Pier Luigi Bersani, Claudio Bisio, Mario Capanna, Francesco Centorame, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Ombretta Colli, Paolo Dal Bon, Fabio Fazio, Ivano Fossati, Dalia Gaberscik, Ricky Gianco, Gino e Michele, Guido Harari, Paolo Jannacci, Lorenzo Luporini, Roberto Luporini, Sandro Luporini, Mercedes Martini, Mogol, Vincenzo Mollica, Gianni Morandi, Massimiliano Pani, Michele Serra.