Michelle Obama è una delle donne più amate degli Stati Uniti: prima First Lady afroamericana alla Casa Bianca, al fianco di suo marito Barack nei due mandati come 44esimo presidente, è forse la donna più corteggiata dalla politica americana, al punto che non passa campagna elettorale senza che qualcuno ne invochi una sua salvifica discesa in campo.
Ma lei, avvocata, scrittrice e attivista, si è sempre tirata indietro dalla politica attiva, preferendo dedicarsi a progetti di beneficenza concentrandosi soprattutto sul cibo destinato a bambini e ragazzi, che negli Stati Uniti crescono letteralmente bombardati da zuccheri e grassi.
Nel 2015, all’interno del curatissimo giardino della White House, a Washington, non aveva esitato a prendere pale e stivali per creare un angolino subito ribattezzato “Michelle vegetable garden”, l’orto di Michelle. Oltre a coinvolgere le sue due figlie, Michelle si era fatta aiutare di volta in volta da scolaresche in visita provenienti da diversi stati americani. Un gesto inconsueto per una First Lady, categoria generalmente impegnata a sfoggiare look impeccabili ad ogni occasione ufficiale, che invece aveva dato il peso ad un personaggio come Michelle, tutt’altro che disposta a fare la bella statuina.
Ma avvertendo la necessità di uscire dai cancelli della Casa Bianca, Michelle tempo dopo raddoppia lo sforzo creando la campagna “Let's Move”, un programma con lo scopo di combattere l’obesità infantile che nel 2010 avrebbe portato alla “Healthy, Hunger-Free Kids Act”, la legge che ha istituito a livello federale gli standard nutrizionali nelle mense scolastiche.
Anni dopo l’esperienza dell’orto presidenziale, Michelle ha proseguito l’esperienza creando un orto-giardino nel quartiere di South Side, a Chicago, dove la famiglia Obama è tornata a vivere. Uno spazio verde non a caso intitolato a Eleanor Roosevelt, considerata una delle First Lady più impegnate in campo sociale, dei diritti civili e del femminismo della storia americana, suddiviso in un’area picnic per famiglie e in una piantagione di prodotti stagionali, con l’aggiunta di un’aula didattica che ospita incontri e seminari per tutte le età.
E ora, dopo anni di iniziative private, Michelle ha deciso di scendere in prima linea, partecipando in prima persona alla nascita di “PLEZi Nutrition”, un’azienda specializzata in cibo e bevande salutari. “Su questo tema ho imparato che, se si vogliono davvero cambiare le cose, non si può starne fuori. Bisogna mettere un piede dentro, trovare il modo di cambiare la stessa industria alimentare e delle bevande. Sono fiera di lanciare a livello nazionale un'azienda concepita non solo per fornire prodotti migliori ma anche per avviare una corsa verso l’alto che ha l’ambizione di trasformare l’intera industria del cibo”.
Al momento, la Pletzi ha lanciato sul mercato alcuni succhi di frutta che contengono il 75% di zuccheri in meno rispetto ai marchi più celebri, e fin dalla nascita, si è impegnata a devolvere il 10% dei guadagni in favore di iniziative pubbliche e sociali per promuovere la salute dei più piccoli.