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Viviamo immersi nell’era dei Pin e delle password, il codice alfanumerico di sicurezza necessario per accedere a un computer, un bancomat, una connessione internet, una casella di posta elettronica, un programma, un database, un archivio e via così. Senza le password che permettono di accedere ai propri sistemi l’umanità sarebbe persa, catapultata direttamente all’età della pietra.

Peccato che troppe password ogni tanto equivalgano a molta, moltissima confusione: dimenticarle è un attimo, recuperarle una dannazione. E questo senza contare che spesso, sempre per questioni di sicurezza, è richiesto di cambiare la password, costringendo gli utenti ad aggiungere simboli e simboletti per tentare di restare nei dintorni di quella vecchia. Ma con effetti spesso devastanti.

Qualcuno, credendosi più furbo degli altri, limita i rischi affidandosi alla sequenza “123456”, statisticamente la password più usata e anche quella violata con più facilità.

Ma anche l’epoca delle paroline magiche da ricordare, forse, si avvia alla fine: sta arrivando la “Passkey”, sistema che si basa sul riconoscimento facciale o l’impronta digitale. È vero, esiste già, ma finora era appannaggio delle app più delicate, come quelle di banca o carta di credito, mentre adesso tutto è (quasi) pronto per permettere all’umanità di scongiurare l’ennesima fatica di dover mandare a memoria la sequenza di numeri, lettere e punti esclamativi. L’accesso al nostro universo privato sarà soltanto l’elemento biometrico: se stessi, la propria immagine. O al massimo l’impronta digitale.

Una rivoluzione resa possibile da “Fido”, l’alleanza che è riuscita a radunare colossi come Google, Apple e Microsoft e anche gruppi meno noti costringendoli a mettersi d’accordo perché le Passkey siano vere chiavi universali riconosciute da tutti. E la dimostrazione che l’obiettivo è stato raggiunto sta tutta nel recentissimo annuncio di “Google”, secondo cui a breve la Passkey sarà l’opzione predefinita per i propri servizi. In pratica, nel giro di poco ad ogni utente sarà richiesto di creare e utilizzare le Passkey attraverso la ghiotta frase “Salta la password quando possibile” che sicuramente attirerà chi si sforza di trovare stringhe sempre più difficili da decifrare e soprattutto quelli che non usano 123456. Apple, dal canto suo, ha reso Passkey l’opzione di default per il nuovo “iOS17”.

Continuare ad usare la password sarà un’opzione consentita, sia chiaro, anche se le Passkey sono considerate il futuro della cybersicurezza per mettere fine al fenomeno del “phishing”: oltre ad essere il 40% più veloci, sono di gran lunga più sicure e affidabili, poiché ai malintenzionati non sarà più possibile rubare nulla.