Da qualche parte nel mondo, proprio in questo momento, c’è qualche team universitario pronto a mettere in discussione le poche certezze che abbiamo. Il peperoncino ad esempio, insieme alle ostriche, al cioccolato fondente, al melograno e ad altri cibi, dai tempi del sovrano atzeco Montezuma si era guadagnato il titolo di principe degli afrodisiaci naturali.
E per millenni, migliaia di persone si sono rassegnate a spararsi in gola dosi massicce di peperoncino sperando di trovare un aiuto prima di una notte di sesso.
Ma a renderli inoffensivi ci ha pensato una squadra di urologi dell’University of South China, che attraverso uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Translational Andrology and Urology” ha definitivamente smontato la leggenda. Anzi, secondo la ricerca, chi mangia piccante tre o più volte a settimana rischia l’esatto contrario, ovvero seri problemi di erezione.
“Il nostro studio suggerisce che il consumo frequente di cibi piccanti può aumentare il rischio di disfunzione erettile, soprattutto tra i non fumatori: quanto più è alta la frequenza con cui mangiano cibi piccanti, tanto più la situazione si aggrava. Per questo, le diete degli uomini che accusano problemi simili dovrebbero essere modificate considerando l’impatto del cibo piccante sulle prestazioni sessuali”.
Per arrivare alla conclusione, il team ha analizzato l’impatto della dieta e delle abitudini al fumo in circa 400 uomini con e senza disfunzione erettile, e i risultati mostrano che mangiare cibo piccante più di tre volte a settimana è associato a un rischio di disfunzione erettile 2,58 volte più alto rispetto a chi non ne mangia. Non è ancora chiaro del tutto quanto il cibo piccante possa avere un effetto disarmante – diciamo così - anche se i risultati mostrano che più cibo piccante si consuma, più i livelli di testosterone si abbassano di conseguenza.
Chi ne fa un uso quotidiano e costante ha un livello del testosterone inferiore del 12% rispetto a chi non ne mangia, e spesso è associato anche a problemi di coppia, altra conseguenza ipotizzata dai ricercatori, secondo cui un’indole irritabile potrebbe dipendere dall’abuso di cibi piccanti. “Non è raro che questi soggetti tendano spesso a sviluppare un carattere facilmente irascibile e particolarmente incline ai litigi e a relazioni familiari disarmoniche”.
Secondo diversi esperti si tratta di uno studio interessante, che apre la strada a diversi interrogativi anche su quanto i cibi piccanti possano favorire altri fattori che portano alla disfunzione erettile, come la predisposizione al diabete e ai valori di indice di massa corporea.