Se c’è un’arte un po’ dimenticata e poco di moda, quella è la poesia. Eppure servono abilità non comuni per evocare immagini ed emozioni, pensieri e sensazioni usando metafore, ritmo e musicalità. È una cura dell’anima, tanto per chi la scrive quanto per chi la riceve, ma come diceva Federica Garcia Lorca, “La poesia non cerca seguaci, cerca amanti”.
Per anni, Deborah Alma per anni ha utilizzato la poesia che tanto amava da sempre con persone affette da demenza, spesso nella fase terminale della loro vita. E da quell’esperimento era nato il progetto “Emergency Poet”: una vecchia ambulanza con cui Deborah raggiungeva feste, fiere, festival e conferenze per offrire piccoli flaconcini con frammenti di poesie a chi stava affrontando periodi difficili della vita. Un pronto soccorso sui generis, per curare cuore e anima, esattamente com’era successo a lei, che nella poesia aveva trovato la forza per superare gli strascichi di un divorzio doloroso.
“Penso che molte persone sentano lo stress e le incertezze della vita moderna e, particolarmente in un'epoca molto social, cerchino un significato più profondo nelle loro vite. La poesia ha la capacità di arrivare a verità più profonde e intime”, ha dichiarato Deborah Alma nel corso di un’intervista.
La vecchia ambulanza, ben presto lascia il posto ad un piccolo negozietto al numero 36 di High Street, a Bishop’s Castle, piccolo centro di 1.600 anime nelle campagne dello Shropshire, in Inghilterra. Il resto, l’hanno fatto questi tempi veloci: un passaparola rimbalzato sui social ha concesso a miss Alma un sogno che nutriva da tempo: aprire un proprio centro a Londra.
La “Poetry Pharmacy”, la prima farmacia al mondo a non distribuire farmaci ma a prescrivere poesie, è diventata realtà al 175 di Oxford Street, trafficata via dello shopping londinese nel centralissimo quartiere di Westminster, nel cuore della capitale del Regno Unito.
All’interno della sede di Londra, oltre al bancone dove i clienti spiegano le loro pene ricevendo in cambio frammenti di poesie, si aggiunge una caffetteria in cui anche il menù è pensato in base per dare risposta ai diversi stati d’animo che attirano clienti di ogni età. Sugli scaffali, i flaconi di poesie non sono divisi per autori e nemmeno cronologicamente, ma in base al tipo di dolore da curare: si va dal “First aid” per i giorni in cui “Il mondo è troppo”, o ancora “Calm”, per chi è in cerca di momenti di riflessione e serenità, “Becoming”, per infondere coraggio e autenticità, e l’immancabile “Words for love”, per curare i mali d’amore, i più diffusi. Ma in realtà non esistono regole prestabilite: ogni poesia viene scelta per via dell’effetto potenziale sull'individuo attraverso criteri che includono tematica, tono e rilevanza della situazione. Ci sono poesie che vanno bene per alleviare l'ansia, altre per sollevare lo spirito in momenti di tristezza, altre ancora per offrire una speranza.
Otto le raccolte tematiche pubblicate finora da Poetry Pharmacy, con dosaggi di poesie testati per rispondere ai mali più comuni. E la curiosità è che una parte dello staff della farmacia è impegnato nello scouting, da ricerca di autori sconosciuti in qualsiasi angolo del mondo.
“La Poetry Pharmacy è stata pensata per attirare le persone. Sia per chi potrebbe essere terrorizzato dalla poesia - anzi, in realtà è soprattutto per loro - sia per coloro che scrivono e leggono poesie regolarmente. Le persone spesso entrano per un caffè, srotolano la poesia del giorno dal tavolo, leggono le poesie scritte sui muri e magari si aggirano per il negozio. Nessuno con esattezza sa cosa cerca, ma chi ha problemi trova sempre qualcosa da portarsi a casa”.